Cosa succede in Giappone alla birra invenduta durante il Coronavirus? Certamente disfarsi dei fiumi di birra avanzata non è un’opzione plausibile, oltre che risultare un grande spreco. Piuttosto c’è chi ha deciso di ridare nuova luce a questa bevanda ormai non più vendibile. Dal paese del Sol Levante arriva Revive Gin, il distillato ricavato dalla birra!
Non è la prima volta che un distillato si ricava dalla birra. Prima del Revive Gin c’è stato lo “Smells Like Brussels Spirit“, il distillato belga ricavato dalle scorte invendute di quattro birrifici bloccati durante il lokdown.
La trovata di riutilizzare la birra invenduta e trasformarla in distillato è venuta a The Ethical Spirits & Co, ABInBev Japan e Gekkeikan Sake Company.
ABInBev, uno dei più grandi produttori birrari al mondo e proprietario della celebre Budweiser, ha fornito 20.000 litri di birra, mentre Gekkeikan Sake Company, colosso specializzato nella produzione e importazione di sake e altre bevande alcoliche, ha supervisionato il processo di distillazione. Della distribuzione invece, se ne occuperà The Ethical Spirit & Co.
L’innovativo Revive Gin inizia il suo percorso produttivo dalla birra, lasciata in ammollo con legno di faggio giapponese. Per completare il processo di distillazione, il composto viene aromatizzato con cannella, zucchero di canna, bacche di ginepro, luppolo e scorze di limone. Il risultato è un gin da 40 %vol. dal sapore leggero ed elegante, con richiami saporiti e speziati.
Il Revive Gin è già disponibile in prevendita però, nello shop online di The Ethical Spirit & Co, mentre il lancio ufficiale del prodotto sarà il prossimo 1° settembre. Il costo per una bottiglia da 360 ml è di 5.500 ¥, poco meno di 44 €.
Interessante è l’aspetto sociale dell’iniziativa, che devolverà parte delle vendite del Revive Gin ad artisti e operatori del settore culturale e dell’intrattenimento locale.
Buona birra a tutti.