La birra è una delle bevande più antiche che l’uomo abbia mai creato. Già dal Medioevo riscosse un notevole successo perché considerata il pane dei poveri. Nel corso dei secoli la sua notorietà non si è mai placata, diventando una delle bevande più conosciute e amate al mondo. Ma sulla birra esistono tanti falsi miti e leggende. Alcune avvolgono la sfera brassicola con un velo di fascino e mistero, altre invece si rivelano alquanto inappropriate. Tra queste “storie” primeggia quella che esprime il rapporto che la birra ha disegnato con la donna.
La birra e la donna
Nell’immaginario collettivo il termine birra viene generalmente affiancato al genere maschile, merito forse di antichi racconti e vecchi dipinti. Magari il ritratto di uomini che brindano con i calici alti colmi di birra, mentre la donna serviva col vassoio ai tavoli ha creato uno scenario piuttosto maschilista. Ma una bevanda come la birra non può essere attribuita solo ai muscoli e alla barba. Basta guardarsi intorno e scoprire quanto il gentil sesso sia attratto e legato alla soffice schiuma e al giocoso brio delle bollicine. Teoria tra l’altro supportata da studi e ricerche che denotano quanto la donna si sia avvicinata al mondo della birra. Non solo nel berla da intenditrice ma anche nel produrla da imprenditrice.
Oltre all’hobby casalingo molte donne hanno deciso d’investire il loro tempo aprendo birrerie e birrifici, che grazie al duro lavoro e ai continui sacrifici hanno contribuito in modo significativo alla crescita brassicola del bel paese. E’ il caso di Cecilia Scisciani e Matteo Pomposini, proprietari e mastri birrai del birrificio M-C77. Ma come loro anche Monica Castagnero titolare dell’omonimo birrifico insieme a Mattia Soster (birraio collaboratore), rendono omaggio al connubio tra la donna e la birra italiana. Non sono da meno Francesca Lara del birrificio Lara insieme a Gianni Piroddi entrambi mastri birrai che portano avanti l’estro femminile nelle birre della bellissima Sardegna.
Questi sono solo alcuni nomi dei birrifici che vedono la donna come figura chiave nella produzione della birra. La lista è lunga e in continua crescita. Ogni anno viene aggiornata con nuovi punti di riferimento che da nord a sud dello stivale regalano perle brassicole di grande prestigio.
Da nord a sud
Da nord a sud, l’Italia ha offerto e continua ad offrire molto spazio alle donne imprenditrici. Giulia Bonacina e Alessandro Andreotti del birrificio Dulac di Galbiate (LC), che con fermezza si sono imposti l’obiettivo di divulgare la cultura birraia. Elisa Lavagnino della Taverna del Vara produttrice di birre inglesi a La Spezia (SP), con la missione di “produrre birre che profumino di Val di Vara”.
Silvia Facci del birrificio FACCIDABERE a Bussolengo (VR), continua a coltivare la passione per la birra artigianale grazie a ricette che rispecchiano la sua personalità. Chiara Taranta col suo birrificio Turris di Borgo Val di Taro (PR), che grazie alla passione per la terra e la voglia di sperimentare incentiva la genuinità della birra made in Italy.
Giovanna Merloni gestore del birrificio I Beer di Fabriano (AN), che omaggia la birra con la celebre frase di B. Franklin “la birra è la prova che Dio ci ama e vuole che siamo felici”. Vittoria Ancona una delle prime mastro birraio del birrificio Eclipse di Taranto (TA), che con “innovazione e tradizione” propone le sue birre frutto del coraggio e della caparbietà della donna.
Oltre lo stivale: la birra e la donna
La caparbietà brassicola femminile non si ferma ai soli confini italiani, nel mondo la donna regala grande prestigio alla birra. Basti pensare a Anne-Françoise Pypaert, prima donna mastro birraio in un monastero trappista, che nel 2014 la vede come responsabile nella sala cottura della leggendaria Orval. Per non parlare poi di Wanda Kuchla. Rinomata sommelière svizzera della birra, che vanta la certificazione di “CERVOISIER”, ossia di figura esperta nel mondo della birra. Inoltre è tra i 18 Cervoisiers al mondo che vantano la certificazione ottenuta presso l’Università della Birra in Italia.
Considerazioni
Risulta evidente quanto il rapporto tra donna e birra sia particolarmente armonioso. La minuziosa cura e la continua tenacia nella realizzazione di un sogno hanno messo in risalto le donne della birra, meritando grande soddisfazione e apprezzamento. Per cui è doveroso dare tutto il ringraziamento possibile alla mano femminile che ha contribuito, contribuisce e contribuirà a dare sempre più luce e prestigio al boccale di birra.
Buona birra a tutti