Il mondo della birra racchiude al suo interno un immenso concentrato di storia e tradizione. Una grande cultura, dunque, riscoperta in parte grazie al boom artigianale esploso negli ultimi vent’anni, il quale ha dato elevato lustro a stili dimenticati. Questo ha permesso quindi la degustazione di sapori e la consapevolezza di profumi ormai perduti, confermando di fatto la sconfinata varietà di una bevanda dalle mille caratteristiche. Tuttavia l’enorme diversità che contraddistingue la birra, in particolare quella artigianale, può in alcuni casi generare confusione. Infatti, tra alta e bassa fermentazione, stili e sotto-stili succede frequentemente di scambiare uno stile birraio per una tipologia di birra, e uno degli esempi più lampanti di questo disorientamento riguarda proprio la grande famiglia delle Lager.
Indice
- La birra lager: una questione di fermentazione!
- Un po’ di storia…
- Cosa ne rimane oggi della birra lager ottocentesca?
- Le tipologie di birra Lager più apprezzate
La birra lager: una questione di fermentazione!
A differenza di quanto si creda, il termine Lager non indica propriamente uno stile birraio, bensì una variegata tipologia di birra. Nello specifico si chiamano lager, le birre prodotte a bassa fermentazione! Questa fermentazione è gestita da un lievito appartenente al ceppo Saccharomyces Carlsbergensis, il quale durante il processo fermentativo tende a depositarsi verso il fondo del fermentatore (da qui il nome bassa fermentazione).
Si tratta di lieviti che preferiscono lavorare a basse temperature (circa 10 °C), condizione da cui solitamente scaturisce un prodotto dall’elevata limpidità e dal sapore leggero e fresco. Caratteristiche che, insieme alla medio-alta carbonatazione, all’aroma mediamente luppolato e al contenuto alcolico piuttosto contenuto (3-5 %vol), formano solitamente i tratti distintivi di una birra lager di qualità.
Un po’ di storia…
Per fare luce sulla storia della birra lager è necessario iniziare proprio dal termine che, derivando dal tedesco lagern, significa conservazione o immagazzinamento, caratteristica che contraddistingue la produzione e la maturazione di questo prodotto.
Le origini di questa particolare tipologia di birra risalgono al 1539, quando una legge bavarese impose a tutti i birrifici di condurre la produzione birraia solo nei mesi compresi tra Settembre e Aprile. Tuttavia il consumo di birra non era limitato solo a quest’intervallo temporale, per cui urgeva trovare una soluzione adeguata.
Di conseguenza per rendere disponibile il prodotto tutto l’anno (in particolare nei mesi caldi), i birrai dell’epoca iniziarono a immagazzinare i barili di birra in cave e cantine di pietra, ambienti caratterizzati da una temperatura piuttosto fredda. Inoltre per abbassare ulteriormente la temperatura della birra, vigeva l’usanza di conservare i barili sotto enormi blocchi di ghiaccio.
In pochi anni le birre derivanti da questo bizzarro processo di produzione acquisirono sempre maggiore gradimento, al punto da essere preferite alle tradizionali birre Ale.
La rivoluzione della birra lager
Nel periodo compreso tra il 1820 e il 1830, il produttore Gabriel Sedlmayr II, della Sparten Bräu di Baviera, intraprese un viaggio in giro per l’Europa, in cui affinò le sue tecniche di birraio. Al rientro Sedlmayr II mise in atto le pratiche apprese durante il giro europeo, con l’obiettivo di ricavare una lager più decisa e consistente.
Tuttavia il prodotto che ne derivò era particolarmente distante dall’idea di birra lager conosciuta oggigiorno, in quanto i metodi d’essiccazione del malto e le alte temperature delle fornaci, tendevano a scurire il cereale impiegato.
Ciò nonostante, la ricetta lager di Sedlmayr II si diffuse rapidamente nel continente europeo, arrivando fino all’amico e compagno di viaggio Anton Dreher, il quale, nel 1840-41, utilizzò la nuova tecnica per migliorare la qualità della birra viennese.
Il prodotto di Dreher, tuttavia, fu differente rispetto a quello ottenuto dall’amico Sedlmayr II. L’acqua austriaca, infatti, permise l’utilizzo di malti più leggeri, i quali consentirono alla birra di assumere colorazioni più chiare, con sfumature tendenti all’ambra e al rossastro.
L’esperimento risultò un vero e proprio successo, al punto che Dreher, forte delle nuove tecniche di produzione, divenne uno dei produttori birrai più importanti d’Europa.
Fonte Wikipedia.
Cosa ne rimane oggi della birra lager ottocentesca?
Oggi, dopo quasi 200 anni, le modalità di produzione della birra sono ovviamente cambiate. Tuttavia il principio che contraddistingue le lager è rimasto inalterato. I birrifici, infatti, dopo la fermentazione condotta con lieviti appartenenti alla famiglia dei Saccharomyces Carlsbergensis (bassa fermentazione), passano al processo di lagerizzazione. Tale processo porta la birra a temperature vicine allo zero per un periodo che va da 30 giorni fino a superare i 3 mesi.
Attraverso la lagerizzazione, sul fondo del fermentatore si depositeranno residui di lievito, luppolo, proteine e altri prodotti di scarto, definendo di fatto una birra dalla particolare limpidità. Ma non solo! Il processo, infatti, oltre a garantire la tipica limpidità, contribuirà all’affinamento dei sapori e alla maturazione più bilanciata della birra finita
Le tipologie di birra Lager più apprezzate
Come detto in precedenza il termine Lager non indica uno stile, bensì un tipo di birra. Tuttavia in questa tipologia birraia rientrano centinaia di stili e sotto-stili, con sapori e profumi differenti e particolarissimi. Enunciarli tutti sarebbe quasi impossibili, per cui ecco un sunto di alcuni stili lager più diffusi e maggiormente apprezzati tra gli appassionati di birra artigianale!
American Lager | Eisbock | Munich Helles |
Bock | German Pils | Munich Dunkel |
Bohemian Pilsener | German Helles Exportbier | Rauchbier |
Czech Pale Lager | Helles Bock | Schwarzbier |
Doppelbock | Märzen | Vienna Lager |
American Lager
E’ una versione della Pilsner riprodotta negli Stati Uniti da birrai tedeschi emigrati. Da questa usanza ne derivò uno stile realizzato con ingredienti americani che, nonostante l’influenza negativa del Proibizionismo e della Seconda Guerra Mondiale, riprese piede grazie all’homebrewing.
Molto chiara, carbonata, dal corpo leggero e ben attenuata, possiede un profilo gustativo neutro e poco amaro. Si beve molto fredda e risulta decisamente rinfrescante e dissetante. Particolarmente limpida, ha una colorazione che tende dal paglierino chiaro al giallo e una schiuma bianca poco persistente.
L’aroma di malto risulta da scarso ad assente, nonostante si possa percepire qualche nota di cereale, di dolce o di mais (se utilizzato negli ingredienti). L’intensità del luppolo è assente o leggera, con accenni floreali o speziati. Il profilo fermentativo è pulito, ma un leggero influenzamento di lievito (fruttato di mela) e un basso livello di DMS è accettabile.
Il gusto è relativamente neutro, mentre il finale, fresco e secco, ricorda i sapori di cereale o mais, i quali vengono percepiti come sapori dolci a causa della bassa luppolatura. Il luppolo spazia da nullo a basso, con caratteristiche floreali, speziate o erbacee (anche se si percepisce raramente).
L’amaro, invece, è da basso a medio-basso, mentre l’equilibrio generale varia da leggermente maltato a leggermente amaro. Gli alti livelli di carbonatazione e il corpo mediamente leggero possono accentuare la freschezza secca del retrogusto e la frizzantezza percepita sulla lingua. Il grado alcolico è compreso tra 4,2 e 5,3 %vol.
Bock
Lo stile Bock comprende birre lager dalla gradazione alcolica piuttosto elevata (6-7,5 %vol), impreziosite da un gusto tipicamente maltato e tostato conferito dai malti Monaco e Vienna. La patria delle Bock è Einbeck, cittadina situata a nord della Germania, famosa per la produzione di birre particolarmente alcoliche.
Quando le birre di Einbeck arrivarono nella cittadina di Monaco non venivano ancora definite con l’appellativo di “Bock”, bensì s’identificavano col nome di “Beck”. Solo successivamente, infatti, a causa delle influenze bavaresi, le birre assunsero il nominativo di Bock che in tedesco indica il maschio della capra (simbolo di questa birra).
Per molto tempo le Bock furono considerate birre speciali e consumate in occasioni festose specialmente dai monaci cattolici, che li prediligevano nei periodi natalizi e pasquali. Periodi che per i monaci rappresentavano digiuni religiosi, di conseguenza le Bock, più nutrienti delle semplici lager, fornivano maggiore sostentamento.
Sono birre che si presentano con tonalità che vanno dal rame chiaro al marrone, spesso arricchite con eleganti riflessi granati. Dalla buona limpidità, nonostante il colore scuro, si accompagnano a un abbondante cappello di schiuma cremosa e persistente di color bianco sporco.
Dall’aroma fortemente maltato, con melanoidine e sfumature tostate, non si percepiscono lineamenti luppolati, mentre potrebbe rilasciare accenni alcolici. Tuttavia il complesso aromatico risulta pulito, senza diacetile e con possibile presenza di esteri fruttati dal tenore piuttosto basso.
Il gusto richiama il malto, con accenni derivanti dai malti Monaco e Vienna che ricordano melanoidine e sapori tostati. Nella struttura gustativa si possono ritrovane spunti di caramello, mentre l’amaro del luppolo, generalmente alto, supporta e bilancia i sapori del malto, consentendo a una leggera dolcezza di persistere sul finale.
Attraverso un corpo medio e una carbonatazione da moderata a moderatamente bassa, risulta una birra pulita, ben attenuta e mai stucchevole.
Bohemian Pilsener
La prima produzione della Bohemian Pilsener risale al 1842. Realizzata con l’orzo maltato della Moravia e luppolo Saaz, impiega un’acqua dal basso contenuto di solfato e carbonati, che le donano un profilo luppolato morbido e arrotondato. E’ una birra lager dai tratti chiari che spaziano dall’oro molto pallido all’oro brunito profondo. Particolarmente brillante, si accompagna a una schiuma bianca, cremosa, densa e persistente.
L’aroma, ricco e complesso, richiama il malto e un sofisticato bouquet speziato e floreale conferito dal luppolo Saaz. Potrebbe presentare qualche venatura diacetilica derivante dal lietivo, anche se il profilo fermentativo lager rimane pulito e senza esteri fruttati.
Il sapore maltato, intenso e strutturato, si combina all’amaro pronunciato, morbido e rotondo del luppolo Saaz. L’amarezza dunque è intensa, ma assolutamente mai aspra e persistente, mentre il retrogusto rimane equilibrato tra malto e luppolo.
Al palato si percepisce un corpo medio (anche se il diacetile, se presente, può dare maggiore pienezza) e una media carbonatazione che, insieme al grado alcolico compreso tra 4,2 e 5,4 %vol, disegnano una bevuta allegra, complessa, rotonda ed estremamente rinfrescante.
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Czech Pale Lager
Denominata nella sua lingua madre Světlé Výčepní Pivo, la Czech Pale Lager è una delle birre maggiormente apprezzate in Repubblica Ceca. Si tratta di una lager dal corpo leggero, dalla carbonatazione moderata e particolarmente ricca. Rinfrescante, luppolata, amara e fresca, ricorda le pils ceche più forti, tuttavia il suo contenuto alcolico è decisamente inferiore, il corpo più leggero e l’intensità minore.
Si presenta con tonalità che spaziano dal dorato chiaro al dorato intenso. Brillante e limpida si accompagna a una schiuma bianca, cremosa e persistente
L’aroma possiede lineamenti di pane, da leggero a moderato, che combinati a un complesso bouquet speziato o erbaceo, da leggero a moderato, disegnano un equilibrio tra malto e luppolo variabile. Possono essere presenti delicati accenni di caramello, mentre il diacetile (nullo o moderato) rimane sempre tra le retrovie. Gli esteri del luppolo, leggeri e fruttati, sono accettabili, tuttavia la loro presenza non è necessaria. Non presenta solfuri.
Il gusto riflette gli aspetti aromatici, con accenni di pane medio bassi e un rotondo finale luppolato e fresco. Il sapore di luppolo (speziato o erbaceo) è da basso a medio basso, mentre l’amaro si percepisce in modo intenso senza che assuma toni aspri. Nel complesso risulta una birra gustosa e rinfrescante con un grado alcolico compreso tra 3,0 e 4,1 %vol.
Doppelbock
Prodotta in origine dai monaci di San Francesco da Paola e considerata pane liquido perché molto sostanziosa nei loro periodi di digiuno, la Doppelbock è una birra forte, con tonalità sia chiare che scure. Dal corpo moderatamente pieno e dalla carbonatazione moderatamente bassa, le versioni più scure generalmente hanno gusti di malto più ricchi e intensi, mentre le versioni più chiare risultano più luppolate e secche.
La Doppelbock presenta colorazioni che vanno dal dorato intenso al marrone scuro (le versioni più scure hanno spesso riflessi rubino). Dalla buona limpidità, possiede un’abbondante schiuma, cremosa e persistente, che varia tonalità secondo le versioni (chiare o scure).
L’aroma è incentrato sul malto. Nelle versioni scure si riconoscono prodotti di Maillard (pane appena sfornato, frutta secca, cacao o caffè), profumi tostati e leggeri richiami al caramello. Le versioni chiare, invece, hanno una forte presenza di malto, con alcune venature di prodotti di Maillard e note tostate.
Generalmente non sono presenti aromi di luppolo, tuttavia le versioni chiare possono avere nobili accenni luppolati. Nelle versioni scure, invece, si possono riscontrare note fruttate moderatamente basse dai malti, e leggeri sentori di cioccolato, senza però riferimenti al torrefatto o bruciato. Possono inoltre presentare lievi accenni alcolici.
Il gusto riflette l’aroma. Le versioni scure possiedono significativi prodotti di Maillard, gusti torrefatti e possibili qualità di cioccolato e fruttati. Considerando la gradazione alcolica, compresa tra 7,0 e 10.0 %vol, presenta qualche percezione alcolica, che apporta sensazioni vellutate e calde. Il luppolo, invece, è nullo o basso e più riscontrabile nelle versioni chiare, mentre l’amaro, da moderato a moderatamente basso, consente sempre al malto di dominare la scena.
Sono birre dolci e maltose, ma decisamente ben attenuate. La dolcezza, infatti, non deriva da un’imperfetta attenuazione, ma da una bassa luppolatura. Le versioni chiare possiedono generalmente un finale più secco!
Eisbock
Si tratta di una birra lager tedesca prodotta nel distretto bavarese di Kulmbach con la particolare tecnica della criodistillazione (distillazione a freddo). Attraverso tale processo la birra raggiunge una concentrazione maggiore, delineando di conseguenza un gusto più intenso e una gradazione alcolica, compresa tra 9 e oltre 14 %vol, dai lineamenti morbidi e avvolgenti.
Dal colore variabile, con tonalità che spaziano dal ramato intenso al marrone scuro e riflessi rubino, possiede una schiuma scarsa con colorazioni che vanno dal crema all’avorio. Nonostante la colorazione scura, la lagerizzazione le conferisce una buona limpidità.
Nell’aroma si denota un forte equilibrio tra il malto, intenso e ricco, e la marcata presenza alcolica, lasciando quindi ben poco spazio alle venature luppolate. Tuttavia possibili accenni di esteri fruttati, conferiti dai malti, potrebbero arricchire il complesso aromatico.
Il gusto, incentrato sul malto, è bilanciato dalla consistente presenza alcolica. Nella bevuta, sostenuta da un corpo pieno e una carbonatazione bassa, si percepiscono accenni tostati e sentori di caramello, con sottili spunti che ricordano i sapori del cioccolato. Il luppolo è nullo anche al gusto, tuttavia l’amaro bilancia efficacemente il dolce del malto, evitando che quest’ultimo risulti particolarmente stucchevole.
Nel finale continua la presenza di malto e alcol, a cui si aggiunge una delicata secchezza conferita dalla gradazione alcolica.
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German Pils
Birra lager derivante dalla Pilsner Ceca riadattata allo stile di produzione tedesco, con particolare riguardo all’acqua, dagli alti contenuti minerali, e alle varietà di luppolo nazionali. E’ una birra amara, dal corpo leggero, attenuata e dall’elegante aroma floreale di luppolo. Fresca e pulita fu prodotta per la prima volta nel 1870 e conobbe il suo momento più popolare durante la Seconda Guerra Mondiale.
Le birre di questo stile si presentano con colori che vanno dal paglierino al dorato chiaro. Luminose e limpide, si accompagnano a una buona schiuma bianca, cremosa e persistente.
Il complesso aroma racchiude profumi dolci di malto (da basso a medio-basso), con note leggere di miele e cracker poco tostato, e aromi di luppolo floreali, speziati o erbacei. Il profilo fermentativo risulta pulito, ma potrebbe riservare una leggera nota sulfurea derivante sia dall’acqua che dal lievito.
Nel complesso olfattivo, la luppolatura può essere da moderatamente bassa a moderatamente alta, ma non dovrebbe mai imporsi sulla struttura maltata. Può inoltre avere una nota in sottofondo di DMS.
Il gusto è orientato sull’amaro del luppolo (da medio ad alto), che domina il palato e si protrae nel retrogusto. Tuttavia il maltato (da moderatamente basso a moderato) si percepisce con un profilo dolce che bilancia la luppolatura (da leggera a elevata) floreale, speziata o erbacea.
Nella struttura gustativa il profilo fermentativo rimane pulito e la bevuta, sostenuta da un corpo medio-leggero e una carbonatazione da media ad alta, risulta secca o mediosecca. Il finale è ben attenuato e fresco, mentre il retrogusto amaro tende lievemente al maltato.
Le Pils attuali, con grado alcolico compreso tra 4,4 e 5,2 %vol, tendono a essere più chiare, più secche nel finale e più amare spostandosi dal sud verso il nord della Germania.
German Helles Exportbier (Dortmunder Export)
Originaria della cittadina tedesca di Dortmund, la Export è una birra appartenente alla famiglia delle pale lager. Realizzata per la prima volta dalla Dortmunder Union nel 1873, grazie alla popolarità tra gli operai tedeschi, lo stabilimento divenne uno tra i più importanti in Germania. Purtroppo però, con la crisi industriale, l’impianto dovette chiudere nel 1994, per poi rinascere insieme ad altri birrifici della zona nella Brinkhoo’s Brewery.
Delicata, chiara e ben bilanciata possiede un corpo moderato, impreziosito dalla luppolatura, leggera e aromatica, e dagli eleganti accenni di malto. Si presenta limpida e con tonalità che variano dal dorato chiaro al dorato intenso, mentre la schiuma risulta bianca e persistente.
Le acque con cui si realizza, caratterizzate da un particolare rapporto tra carbonati e solfati, le conferiscono una buona pienezza e un particolare complesso organolettico. L’aroma, con sentori luppolati da bassi a medi, rispecchia un carattere floreale, speziato o erbaceo. Il complesso maltato è moderato con richiami al cereale-dolce, mentre i profilo fermentativo rimane pulito. Una leggera nota sulfurea iniziale (causata dall’acqua), che poi svanisce, non è un errore e neanche una lieve nota sottostante di DMS.
Al gusto si percepisce un buon equilibrio e un leggero tocco di dolce maltato, che disegna una birra delicata e rinfrescante. L’equilibrio si protrae sino al finale, mentre l’amaro persiste nel retrogusto (anche se alcuni esempi possono avere un finale leggermente dolce). Il profilo fermentativo è pulito, tuttavia l’acqua impiegata può dare note minerali.
Attraverso un corpo e una carbonatazione media, offre una bevuta dalla gradazione alcolica compresa tra 5 e 5,5 %vol delicata e fresca.
Helles Bock
E’ uno stile simile alla Bock ma in versione più chiara. E’ una lager tedesca giovane, prodotta prevalentemente tra aprile e giugno, dalla tendenza maltata, robusta e relativamente chiara, con un finale ben attenuato che ne aumenta la bevibilità.
Con tonalità variabili che tendono dal dorato intenso all’ambrato chiaro, possiede una buona limpidità e un maestoso cappello di schiuma bianca, particolarmente cremosa e persistente.
L’aroma, dal tenore mediamente forte, riflette il dolce del cereale con accenni tostati dalla bassa intensità. Il profumo di luppolo è nullo o moderatamente basso, ma se risulta percettibile possiede qualità speziate, floreali o erbacee. Il profilo fermentativo rimane tuttavia pulito, con esteri fruttati da nulli a bassi, mentre risultano leggermente percettibili la nota alcolica e lineamenti di DMS.
Il gusto da moderato a moderatamente forte riflette le qualità dei malti, con accenni di cereale dolce e interessanti spunti tostati. Non risultano particolarmente evidenti riferimenti al caramello (da nullo a scarso), mentre si possono percepire leggeri sentori di DMS.
La luppolatura, da nulla a moderata, porta con se note speziate, erbacee, floreali e pepate, mentre l’amaro risulta moderato, nonostante sia più pronunciato rispetto ad altre Bock. Il profilo della fermentazione rimane pulito, disegnando di fatto una birra ben attenuata, non stucchevole e dal finale moderatamente secco, che può evidenziare sia malto che luppolo.
In bocca si rivela una lager dal corpo medio e dalla carbonatazione moderatamente alta, mentre la bevuta risulta delicata e pulita senza asprezza o astringenza nonostante la quantità di luppolo. Il grado alcolico compreso tra 6,3 e 7,4 %vol può dare un leggero riscaldamento.
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Märzen
Il nome dello stile deriva da März, dal tedesco marzo. La denominazione di questa varietà si riferisce al mese in quanto le birre prodotte in quel periodo rappresentavano la fine della stagione birraia, imposta della legge bavarese del 1539. Questa permetteva di birrificare da settembre ad aprile, mentre per i restanti mesi veniva apposto un sigillo ufficiale sulle caldaie che ne vietava l’utilizzo.
Elegante e maltosa, questa lager si caratterizza per l’amaro limitato, il finale secco e il retrogusto ricco, mai stucchevole o pesante. Si presenta con tonalità che spaziano dall’arancio-ambrato al ramato-rossiccio intenso. Mai dorata, possiede una buona limpidità e una schiuma color crema particolarmente persistente.
L’aroma è moderatamente orientato sul malto tedesco, con tipici richiami al pane (anche tostato). Il profilo fermentativo risulta pulito, mentre non si percepiscono spunti di luppolo. Si possono ritrovare, invece, moderati accenni alcolici, che non dovrebbe essere mai pungenti. L’aroma di malto, pulito ed elegante, dovrebbe essere il sentore principale.
Il gusto richiama la dolcezza, anche se il finale tende a dare una percezione da moderatamente secca a secca. Il complesso maltato è tuttavia ben distinto, spesso impreziosito con profili di pane e pane tostato. L’amaro invece è moderato, mente il sapore di luppolo tedesco varia da nullo a basso con lineamenti complessi, floreali, erbacei o speziati.
La bassa luppolatura supporta comunque il complesso maltato, donando equilibrio e un finale che non tende mai al dolce. Il retrogusto richiama il malto, mediante gusti eleganti che non dovrebbero accennare a caramello, biscotto o torrefatto. Il profilo fermentativo rimane sempre pulito.
Attraverso un corpo medio, che sostiene una struttura delicata, cremosa e piena, la Märzen è una birra dalla carbonatazione media e dal profilo attenuato, mai dolce o stucchevole. Il grado alcolico compreso tra 5,8 e 6,3 %vol può dare un leggero senso di calore.
Munich Helles
Birra creata a Monaco di Baviera nel 1895 all’interno del birrificio Spaten di Gabriel Sedlmayr per competere con le Pilsner dell’epoca. A differenza della concorrente, le caratteristiche della Helles esaltano il malto, efficacemente sostenuto dall’amaro del luppolo.
Si presenta limpida, con tonalità che vanno dal giallo al dorato pallido e una schiuma bianco crema. Nell’aroma si nota il marcato e piacevole profumo del malto Pils, moderatamente supportato dai sentori speziati del luppolo e da una bassa nota di DMS. Non presenta esteri o diacetile.
Il gusto risulta dolce e incentrato sul malto. Chiaramente definiti sono i sapori di cereali e malto Pils, con l’amaro medio-basso del luppolo che sostiene il profilo maltato della bevuta. Il sapore del luppolo, moderatamente basso, riflette le note dell’aroma, mentre non si riscontano esteri fruttati e diacetile.
Il finale e il retrogusto prolungano la percezione maltata, assolutamente mai astringente, e completano questa lager dal tenore alcolico compreso tra 4,6 e 6 %vol. Il corpo risulta medio e la carbonatazione moderata.
Munich Dunkel
Dunkel (dal tedesco scuro) è il nome di uno stile originario di Monaco, caratterizzato da una birra più scura e maltosa rispetto ad altre lager regionali. Complessa e ricca, la Dunkel è realizzata con i malti Munich più scuri, da cui derivano qualità armoniose di pane tostato e cioccolato che non appesantiscono la facile bevuta.
Si presenta con colori che vanno dal ramato intenso al marrone scuro, spesso impreziosito da tonalità rosse o granato. Solitamente limpida, anche se esistono versioni torbide e non filtrate, possiede una schiuma cremosa con tonalità che spaziano dal chiaro al marrone-rossiccio.
L’aroma, dall’intensa dolcezza maltata, risulta ricco ed elegante con spiccati sentori di crosta di pane (spesso tostata). Tuttavia è possibile percepire ulteriori sentori di cioccolato (evidente nelle versioni giovani), frutta secca, caramello e/o toffee. Il profilo fermentativo risulta pulito, mentre potrebbe presentare un leggero aroma di luppolo speziato, floreale o erbaceo.
Il gusto, morbido e ricco, rispecchia i tipici sapori dei malti Munich scuri, con chiari riferimenti alla crosta di pane tostata. Tuttavia, nonostante i cereali tostati, al palato non dimostra asprezza, e sebbene l’orientamento gustativo sia moderatamente maltato, il dolce non risulta dominante o stucchevole. Possono inoltre essere presenti delicati accenni di caramello, pane tostato o frutta secca.
L’amaro è moderatamente basso ma percepibile e l’equilibrio generale tende alla maltosità. Il gusto di luppolo varia da nullo a basso e, se si nota, dovrebbe riflettere le varietà tedesche floreali, speziate o erbacee. Il carattere fermentativo è pulito, mentre il retrogusto permane maltato anche se l’amaro può divenire più palese nel finale medio-secco.
Attraverso un grado alcolico compreso tra 4,5 e 5,6 %vol si rivela una birra dalla carbonatazione moderata e dal corpo medio pieno, che disegna una sensazione di morbidezza, senza risultare pesante o stucchevole.
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Rauchbier
Specialità storica di Bamberg, città della Franconia Bavarese, in cui si utilizzava malto affumicato con legno di faggio per realizzare una lager ambrata in stile Märzen. Elegante e maltosa, con spiccate note di malto tostato sia nell’aroma che nel gusto, la Rauchbier mostra un amaro limitato, sentori affumicati da bassi a elevati, un profilo fermentativo pulito e un finale particolarmente attenuato.
Presenta tonalità che variano dal ramato-ambrato al marrone scuro. Dalla buona limpidità, possiede una schiuma generosa e cremosa, con colorazioni che vanno dal marrone-rossiccio al crema.
L’aroma è una miscela di affumicato e maltato, con equilibrio e intensità variabili. Il carattere affumicato di legno di faggio, variabile da lieve a forte, apporta profumi di fumo, legno o pancetta, mentre il sentore di malto, da basso a moderato, risulta ugualmente ricco, tostato o dolce. Le componenti maltate e affumicate sono spesso inversamente proporzionali (cioè se aumenta l’affumicato diminuisce il malto e viceversa), mentre il luppolo rimane da nullo a molto basso. Il profilo fermentativo lager risulta pulito.
Il gusto riflette l’aroma, con una miscela di affumicato e maltato variabile come equilibrio e intensità, ma decisamente complementari. Si dovrebbero notare i tratti distintivi della Märzen, come la ricchezza maltata e tostata, ma l’affumicato di faggio, da basso ad alto, dona un profilo organolettico decisamente differente e particolare.
Il retrogusto restituisce maltosità e affumicato in modo bilanciato, mentre l’amaro risulta moderato ed equilibrato. Il sapore di luppolo varia da nullo a moderato con note speziate, floreali o erbacee. Sono inappropriati nell’affumicato, invece, toni aspri, amari, bruciati, carbonizzati, sulfurei o fenolici.
Nonostante la bevuta ricca e maltata-dolce, il gusto affumicato ne evidenzia il finale dal tenore medio-secco a secco. Tuttavia il corpo medio, la carbonatazione mediamente alta e un grado alcolico compreso tra 4,8 e 6 %vol, disegnano un carattere lager delicato e pulito.
Schwarzbier
La Schwarzbier, dal tedesco birra nera, è una lager scura tedesca particolarmente equilibrata tra i gusti del malto torrefatto delicato e l’amaro moderato. Il corpo leggero, la sua secchezza e la mancanza di retrogusti eccessivamente aspri e bruciati la rendono una birra decisamente piacevole e beverina.
Presenta tonalità marroni che vanno dal medio al molto scuro, con riflessi intensi da rubino a granato. Tuttavia non risulta mai veramente nera! Decisamente limpida, si accompagna a una schiuma abbondante e persistente di color marrone-rossiccia.
L’aroma maltato, da basso a moderato, possiede una lieve dolcezza aromatica di cereale e/o lineamenti di malto torrefatto, che risultano spesso evidenti. Il profumo di malto può essere neutro e pulito o moderatamente ricco, con aromi di pane e tracce di caramello scuro.
Il carattere torrefatto regala accenni di cioccolato fondente o caffè, ma non dovrebbe mai comunicare una sensazione di bruciato. Opzionale è, invece, un basso aroma di luppolo speziato, floreale o erbaceo. Il profilo fermentativo rimane pulito, anche se potrebbe presentare un leggero accenno sulfureo.
Al sapore il maltato spazia da leggero a moderato, con carattere pulito, neutro e accenni moderati che ricordano i profumi del pane. Il gusto di malto torrefatto, da leggero a moderato, può impreziosire la struttura con note di cioccolato-amaro che, senza evidenziarne il bruciato, permangono sul finale.
L’amaro, da medio-basso a medio, permane sul finale, mentre il luppolo, da leggero a moderato, porta sapori speziati, floreali o erbacei. Il retrogusto, invece, perdura e tende a svanire lentamente, evidenziando l’amaro luppolato e un sottile torrefatto di sottofondo. Il profilo fermentativo è pulito, mentre è accettabile un po’ di dolcezza residua.
Attraverso la gradazione alcolica compresa tra 4,4 e 5,4 %vol, un corpo da medio-leggero a medio e una carbonatazione da moderata a moderatamente alta, disegna una bevuta delicata, senza asprezza o astringenza.
Vienna Lager
E’ lo stile di birra sviluppato da Anton Dreher a Vienna nel 1841. Tuttavia, nonostante il notevole successo dell’epoca riscosso in Europa e Italia, oggi è uno stile quasi scomparso.
Le birre di questo gruppo si presentano con tonalità che vanno dall’ambrato rossiccio al ramato scuro. Sono lager limpide e luminose, accompagnate da una schiuma generosa e persistente color crema.
Il complesso aromatico presenta venature di malto moderatamente intense e accenni tostati supportati da una ricca maltatura. Il profumo di luppolo floreale o speziato ha un tenore assente o basso, mentre sono inappropriati sentori di caramello o torrefatto. Il profilo fermentativo lager è particolarmente pulito.
Al gusto risulta la grande complessità del malto, morbida ed elegante, che si unisce all’amaro deciso, il quale offre un finale estremamente bilanciato. Il sapore del malto tende verso qualità ricche e tostate, senza particolari accenni di caramello o torrefatto. Il luppolo, floreale o speziato, può essere da basso a nullo, mentre il finale, particolarmente secco e fresco, possiede richiami maltati e luppolati che rimangono presenti anche nel retrogusto.
Attraverso una gradazione alcolica compresa tra 4,7 e 5,5 %vol, un corpo da medio-leggero a medio e una carbonatazione moderata, disegna una bevuta delicata, morbida e cremosa dal finale moderatamente fresco e setoso.
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Buona birra a tutti.