Solo qualche settimana fa il paese era completamente serrato a causa del Coronavirus. Il provvedimento ha portato inevitabilmente al blocco dell’economia, gravando sul lavoro autonomo e dipendente. Dopo la quarantena obbligatoria, i provvedimenti governativi hanno concesso una lenta ripartenza dell’Italia attraverso la cosiddetta Fase 2. In questo particolare step dell’emergenza sanitaria alcuni esercenti sono stati autorizzati alla cauta ripresa dell’attività commerciale, mentre altri (tra cui pub, bar e ristoranti) dovranno attendere il “decreto Ripartenza” che darà l’ok il prossimo 18 maggio. Anche in questo caso, il provvedimento è strettamente legato all’indice di contagio regionale e all’osservanza delle norme di sicurezza obbligatorie. Tuttavia nonostante le varie misure di sicurezza, l’attenzione e la prudenza di ogni cittadino è la costante che non dovrebbe mai mancare. Eppure qualche giorno fa a Milano, una delle zone più colpite dal Covid19, migliaia di persone hanno preso d’assalto i Navigli.
La Folla sui Navigli di Milano
Succede il 7 maggio durante l’ora dell’aperitivo, in cui una folla di gente torna a popolare uno dei luoghi più movimentati di Milano. La voglia dei giovani di tornare alla movida è tanta. Ma se da una parte dopo la quarantena è comprensibile, dall’altra incontra la polemica per l’inosservanza degli obblighi minimi di sicurezza. Infatti sono tantissimi i video dei media nazionali, che riprendono migliaia di ragazzi noncuranti del distanziamento sociale e senza mascherina.
Oltre alla folla sui Navigli di Milano, gli occhi delle telecamere cadono anche sul particolare Pub su ruote del birrificio milanese PicoBrew. La presenza del Pub Itinerante sui Navigli ha creato non pochi dibattiti tra i social, che hanno spinto il PicoBrew a replicare sulla pagina Facebook.
“Come tutte le piccole attività, siamo stati duramente colpiti dal (giusto) lock down che tutti abbiamo vissuto da febbraio. – Spiegano dal PicoBrew – Abbiamo quindi riaperto perché ne abbiamo bisogno, e perché le regole ci permettono di farlo. Abbiamo riaperto rispettando le norme, tanto che, le autorità preposte sono venute a più riprese a controllare la situazione e non hanno rilevato nulla di irregolare da parte nostra e intorno al carretto.
Ieri (riferito al 7 maggio) era la prima volta dopo due mesi che uscivamo sul Naviglio e probabilmente avremmo potuto essere più bravi a far presente a qualcuno dei nostri clienti che si doveva essere più responsabili, e di questo ci scusiamo.
Tuttavia, non possiamo prenderci noi l’incarico di far rispettare le norme di sicurezza a tutti i singoli privati che passano sul Naviglio. La nostra responsabilità si ferma ai nostri clienti fino a un numero ragionevole di metri di distanza dal nostro Pub Itinerante. Vedere scene di ragazzi che si abbracciano, noncuranti di poter diventare veicolo di contagio ed essere quindi pericolosi per la società intera, fa arrabbiare non poco anche noi.
Vogliamo anche mettere in chiaro che per tutta la durata del servizio, abbiamo indossato i dispositivi di protezione e rispettato le norme di sicurezza. Approfittando del fatto di avere le ruote, nei momenti di maggior assembramento ci siamo spostati, 5 volte in 5 ore, di almeno 100 metri dal punto in cui stavamo operando, proprio per dare il buon esempio.
Ci dispiace essere coinvolti, nostro malgrado, in un caso che può farci passare da irresponsabili. Ma abbiamo agito nei limiti consentiti dal decreto. Quello che pensiamo di poter fare è esortare tutti, in primis quella comunità così affettuosa di clienti, che nel tempo è stata la nostra più grande forza, ad aiutarci a comunicare che è possibile affrontare la fase 2 con creatività e responsabilità. Rispettando le prescrizioni, perché si possa progredire nella lotta al Covid e nella ripartenza del Paese.
Detto ciò, – precisano dal PicoBrew – siccome ci reputiamo persone responsabili, oggi e fino a quando ci sarà permesso dalla legge, apriremo il Pub Itinerante, sempre rispettando le norme di sicurezza. Ma non andremo sui Navigli, zona che effettivamente è a maggior rischio di assembramenti. Gireremo per altre zone della città”. Il PicoBrew conclude il comunicato precisando che continuerà a dare il proprio contributo attraverso le consegne a domicilio, nel pieno rispetto delle regole!
Conclusioni
L’originalità di questa trovata, che trasforma la birra artigianale in “ambulante”, mette in condizioni il PicoBrew di ripartire prima di ad altri locali. Tuttavia gli esercenti hanno l’obbligo di pretendere il rispetto delle regole, anche da parte di quella porzione di clienti che non lo fa. In quanto l’episodio sui Navigli di Milano è l’effetto di ciò che stiamo vivendo.
La gente vuole uscire di casa e desidera tornare alla normalità. Ma bisogna comprendere che per arrivare alla quotidianità di un tempo, è necessario prestare più attenzione di prima. Il Covid19 non è stato debellato. E’ sempre li in agguato e tocca ad ognuno di noi, nel nostro piccolo, dare un contributo.
Buona birra a tutti.