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Padelle Roventi: bis a ottobre del tour capitolino firmato Roma in Fiera

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Dopo il successo di settembre, ritorna a ottobre Padelle Roventi, il tour gastronomico promosso da Roma in Fiera. L’evento arriverà in Piazza di Santa Maria Consolatrice, segnando un’ulteriore tappa all’itinerante kermesse che porta nella provincia romana la miglior selezione di street food locale e internazionale.

Degustazione fritti

Dal 2 al 4 ottobre Padelle Roventi, il festival dedicato al cibo di strada e alla cucina dal vivo, approda nel cuore di Casal Bertone. La proposta culinaria sarà estremamente variegata, e spazierà dal dolce al salato. Si tratta di un evento pensato per appagare tutti i gusti, che svolgendosi sia a pranzo che a cena, soddisferà tutte le esigenze dei partecipanti.

Street chef professionisti, provenienti da tutta Italia a bordo dei loro risto-stand, sono in viaggio sui food truck con le cucine mobili allestite in camioncini o Ape Car. Ovviamente saranno pronti a stupire il pubblico con le loro ricette tipiche, preparate e cotte al momento!

selezione di birre

Tra bracerie succulenti, hamburger classici e rivisitati, gustosi arancini e fritti di ogni tipo, tra arrosticini abruzzesi e porchetta d’Ariccia, bombette pugliesi e panini gourmet… Ce n’è per tutti i gusti! Il tutto accompagnato da dolci delle migliori pasticcerie siciliane e napoletane e da una ricca selezione di birre artigianali, in varie tipologie, colori e gradazioni.

Circo Bianco

Protagonista indiscusso dell’evento è il food&beverage di qualità, accompagnato da attività ludiche e piacevoli passatempi. Ci sarà musica dal vivo, intrattenimento e giochi, oltre alle vere e proprie performance di show cooking. Un weekend ricco di magia tra dj set e sottofondi musicali. Naturalmente non mancheranno gli spettacoli acrobatici e di giocoleria con gli artisti circensi del Circo Bianco, che si esibiranno in spettacolari numeri funambolici.

Le dichiarazioni

Promosso da Roma in Fiera, Padelle Roventi è uno dei 4 format promotori d’eventi itineranti che portino, nelle nostre piazze, qualità, sicurezza e innovazione. “Tutti i format che realizziamo con Roma in Fiera sono concepiti per promuovere le eccellenze del cibo, tanto nostrano quanto internazionale – precisa Simone Coccia, ideatore e project manager Padelle Roventi -. Padelle Roventi, Beer Festival, Sport & Food Village e Pizzami, che lanceremo nel 2021, ognuno con la sua peculiarità, è pensato per soddisfare ogni esigenza alimentare”.

L’obiettivo che perseguiamo con Roma in Fiera – continua Coccia – è quello di portare tra la gente intrattenimenti culinari e circensi di qualità. Creando ove possibile intere aree attrezzate per bambini e ragazzi, con giostre ma anche giochi di abilità sportiva e stand dedicati alla realtà virtuale in 3D. Il tutto senza tralasciare il senso dell’estetica e del buon gusto, oltre alla sicurezza in termini di safety, di cui vantiamo importanti collaborazioni con Comuni ed enti privati“.

Padelle Roventi di ottobre: Qualità e arte culinaria

Roma in Fiera offre uno street food di ristorazione, nel quale è la qualità a fare la differenza. Portando in tour la cultura e la tradizione dei piatti italiani, le tipicità locali e regionali, e con uno sguardo aperto anche alla cucina internazionale, Roma in Fiera offre pietanze bio e a km zero, materie prime pregiate direttamente dal produttore al consumatore.

risto-stand padelle roventi ottobre

Mission ispiratrice del progetto è la volontà di stimolare una cultura del prodotto gastronomico e allo stesso tempo produrre un’etica alimentare. In particolare educando il cittadino a un consumo consapevole e permettendo la fruizione di cibi sani e genuini, di origine protetta e controllata. L’obiettivo è innalzare la dignità culturale del cibo di strada, elevandolo a vera e propria arte culinaria.

L’evento è organizzato con piano di sicurezza anti-Covid. Sarà previsto: l’ingresso contingentato, l’uso della mascherina e gli igienizzanti mani. Inoltre ci sarà il divieto di assembramenti, con annesso distanziamento dei tavoli e con precise norme da seguire per il servizio presso gli stand.

L’ingresso è gratuito!

Buona birra a tutti.

Theresianer: capolavori di gusto per un inverno e un Natale indimenticabile

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Theresianer, birreria trevigiana che sorge a Nervesa della Battaglia (TV), rinnova la tradizione delle proprie specialità invernali per rendere indimenticabile un particolare periodo dell’anno, che sotto la voce del Natale accende momenti di festa e di condivisione.

Avevamo già parlato di Theresianer, la storica birreria inaugurata nel “Borgo Teresiano” a Trieste nel 1766, quando l’Imperatrice Maria Teresa d’Austria trasformò la città da piccolo borgo di pescatori nel più importante emporio marittimo dell’Impero asburgico. Oggi questa realtà è un solido pilastro del panorama birraio italiano che non smette mai di stupire e d’innovarsi.

Le idee per l’inverno e per il Natale 2020 firmati Theresianer

Winter Beer Theresianer
Winter Beer Theresianer

Nella special edition, per regalare l’assaggio di sapori più decisi, ritorna la Winter Beer Theresianer, capace di avvolgere i sensi con il suo inconfondibile calore. Si tratta di una birra stagionale di 9 %vol, ad alta fermentazione e non filtrata. Tra le sue venature riporta sentori leggermente speziati che ricordano la liquirizia, profumi di frutta secca e delicate note tostate.

Perfetta da assaporare in abbinamento a formaggi stagionati o col cioccolato fondente, ma altrettanto eccezionale da essere degustata in assolo come birra da meditazione.

Per l’edizione 2020 Winter Beer si veste del più tradizionale stile nordico. Attraverso renne rosse e ornamenti ramati, trasportano la mente in fantastiche passeggiate invernali in mezzo a distese di neve bianchissima.

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Calendario dell’Avvento
Calendario dell’Avvento

Ma la Winter Beer non è la sola idea di Natale della birreria Theresianer. Nel 2020 tornano lo stupore e il gioco del Calendario dell’Avvento, per trasformare l’attesa della Festività in un divertimento quotidiano.

Casella dopo casella, si andrà alla scoperta di simpatici gadget e tutte le birre Theresianer in formato 0,33 l fino ad arrivare a un passo dal Natale con una birra in edizione speciale!

La scatola (con giochi di quadrati su colori accessi) riporta sulla superficie il tradizionale augurio “MerryXMas” con richiami grafici alla fabbrica di birra, a strumenti e materie prime. Si tratta dunque di un percorso ricco di sorprese da scoprire giorno per giorno!

Oltre la birra…

distillato Bierbrand
Distillato Bierbrand

Per riscaldare i momenti più freddi dell’inverno, arriva infine Bierbrand, un distillato di grande personalità e dal gusto nobile ottenuto dal cuore della birra Theresianer. Limpido e cristallino, è disponibile anche nel cofanetto che lo custodisce insieme a 6 bicchierini shot in pasta di vetro soffiato lavorato a mano.

Ottenuto attraverso la doppia distillazione a bagnomaria con alambicchi di rame, il Bierbrand si pone in modo naturalmente gentile e rotondo. Fatto riposare per almeno due anni prima dell’imbottigliamento, questo distillato coniuga armonia e complessità, esaltando le caratteristiche delle materie prime prestate dalla birra.

La riduzione di grado avviene con acqua sorgiva di montagna e la messa in bottiglia non prevede alcuna aggiunta di zuccheri o altro. Nasce così un distillato particolarmente pregiato e delicato di 41 % vol, che nei suoi aromi intesi ed eleganti di malto e luppolo si accompagna a sentori floreali e fruttati.

Questi prodotti saranno disponibili a partire da novembre 2020.

Buona birra a tutti.

Come bere la birra: il percorso che coinvolge tutti e 5 i sensi

Bere e degustare una birra, contrariamente a quanto si pensi, non sono la stessa cosa. Il primo termine si riferisce a un modo frettoloso e disattento di approcciarsi a questa bevanda. Il secondo, invece, richiama in una parola il percorso sensoriale che c’è dietro un bicchiere di birra, attribuendo la giusta importanza ai sapori e ai profumi che possiede. La birra è una bevanda molto complessa e spesso la particolarità che risiede all’interno della sua struttura, merita un’attenzione minuziosa. Per cui come bisogna bere una birra e godere appieno della sua particolare espressione organolettica?

Indice

  1. La differenza tra bere e degustare una birra
  2. Come bere la birra? I 5 sensi a confronto
  3. Bere la birra nella quotidianità

La differenza tra bere e degustare una birra

omini di legno con pezzi di puzzle

Per capire il concetto e la differenza che c’è tra bere e degustare una birra immaginiamo due persone in un’autovettura che dovranno raggiungere una meta. La prima è il guidatore, mentre la seconda è il passeggero. Tecnicamente entrambi raggiungeranno la stessa destinazione col medesimo mezzo. Tuttavia il guidatore, prestando attenzione alla guida, non osserverà con attenzione il panorama e le sfumature del paesaggio che incontrerà lungo il tragitto.

Il passeggero invece, non guidando e arrivando ugualmente alla meta, potrà dedicarsi alla bellezza del panorama, assaporando i colori e le particolarità di tutto il paesaggio.

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La similitudine concretizza a pieno l’azione del bere e del degustare una birra. La semplice e disattenta bevuta di questa bevanda, non permette di raggiungere le complesse percezioni organolettiche che la caratterizzano. Differentemente la degustazione, attraverso una bevuta lenta e attenta, elabora dal sorso ogni singola sensazione offerta dalla birra, avviando altresì un coinvolgimento di tutti e 5 i senti.

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Come bere la birra? I 5 sensi a confronto

La vista

La degustazione di una birra, seppur in minima parte, inizia proprio dalla vista. La stimolazione visiva è la scintilla che mette in moto una serie di reazioni a catena, le quali innescheranno la voglia di bere o meno. Il perché? Semplice, anche l’occhio vuole la sua parte!

diversi bicchieri di birra a confronto

Osservando il bicchiere si noteranno il livello dei sedimenti, la densità, la schiuma e la sua persistenza, la limpidezza e il colore della bevanda. Proprio dai colori inoltre, variabili in relazione al tipo di malto impiegato, è possibile indicativamente avere una piccola anticipazione di ciò che riserverà il sapore, se tenderà al tostato, al caramello oppure al neutro.

Dal bicchiere per di più si può notare la tipica condensa che si formerà sul vetro. Questa oltre a indicare la temperatura suscita anche un certo appeal, che darà modo di pregustare la freschezza della birra ancor prima di averla bevuta.

La percezione visiva nella degustazione della birra

Bicchiere al cielo

Attenzione però! Durante un’analisi visiva è molto importante la luce con cui si osserva il bicchiere di birra. Approfondendo meglio questo concetto è possibile capire che tutto ciò che vediamo è il frutto di una stimolazione oculare da parte della luce, che arriva al nostro organo visivo con una determinata lunghezza d’onda. La diversa combinazione delle lunghezze d’onda corrisponde alla percezione dei colori.

Quando la birra è nel bicchiere, molte di queste lunghezze d’onda vengono filtrate. A compromettere la percezione cromatica è infatti il vetro del bicchiere e lo stesso colore della bevanda, per cui è fondamentale osservare la birra con la giusta luce (solare, fluorescente o xeno). Inoltre anche il colore dello sfondo è importante, per cui meglio optare un una colorazione chiara o tendente al bianco.

L’udito

Tappo bottiglia

Vi starete chiedendo, cosa centra l’udito se la birra va bevuta? In realtà nella degustazione della birra la parte uditiva non fornisce molte informazioni. Tuttavia è un parziale indicatore del livello di carbonatazione di una bottiglia.

Nell’attimo in cui la bottiglia viene stappata, è possibile dedurre se davanti a noi abbiamo una birra allegra oppure piuttosto liscia. Questo si percepisce al momento dello stappo attraverso un sibilo più o meno intenso.

Va comunque ribadito che la quantità di anidride carbonica contenuta nella bevanda, si approfondisce al sorso. Infatti in un contesto ufficiale difficilmente un giudice darà valore al sibilo dell stappo, in quanto molto spesso la giuria è fisicamente distante dal luogo in cui la bottiglia viene aperta!

Il tatto

Ebbene, per bere una birra in modo approfondito, anche il tatto fa la sua parte. In che modo? Attraverso la percezione tattile della bocca, in particolare delle labbra e della lingua che aiutano a interpretare le informazioni inerenti alla temperatura e alla densità della birra.

Durante il sorso lingua e mascella spingono la birra verso il palato, mentre i denti creano un certo tipo di pressione che va a stimolare i recettori tattili della bocca. La birra dal corpo particolarmente pronunciato andrà a fare una maggiore pressione al punto da sembrare come se stessimo “masticando”, a differenza di quella con minore corpo che risulterà decisamente più leggera.

Bicchiere con condensa

Tuttavia c’è da dire che per natura il corpo umano possiede una certa tendenza all’adattamento, cosicché anche la pressione prolungata e la temperatura della birra potrebbero essere influenzate dall’abitudine. E’ per questo motivo che i degustatori esperti tendono a giudicare rapidamente il corpo della birra, altrimenti si rischia di avere una percezione non veritiera.

Stesso discorso vale per la temperatura, che a sua volta influenza sia la densità che la carbonatazione. Infatti essendo la temperatura corporea più alta della temperatura di servizio di una birra, più si rallenta la deglutizione e più s’influenza la percezione di corpo e carbonatazione. Proprio per questo motivo la temperatura di servizio della birra è fondamentale e varia in relazionata allo stile della stessa.

A tal proposito per decifrare con maggiore celerità il corpo della birra esiste un metodo illustrato da Kuaska, che consiste nel “palleggiare” la bevanda da una guancia all’altra. Da questo “giochino”, quanto più sarà prolungata la permanenza della sensazione di malto e di dolce sulla parte centrale della lingua, tanto maggiore sarà il corpo della birra sorseggiata.

E’ importante comunque sottolineare che la sensazione tattile inizia già dalle mani che afferrano il bicchiere, anticipando la freschezza che si replicherà in bocca.

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L’olfatto

Se gli altri sensi detengono un ruolo secondario e non sempre valorizzato nella degustazione della birra, eccezione fa l’olfatto che rappresenta una delle percezioni più importanti di questa bevanda. Avvicinando il bicchiere al naso, i componenti aromatici (odoranti) che la birra sprigiona passeranno all’interno della cavità nasale arrivando fino al cervello dove verranno successivamente processati.

disegno uomo che annusa

Le molecole volatili degli odori, che rappresentano il bouquet aromatico della birra, percorrendo la cavità del naso arriveranno all’epitelio nasale, le quali saranno catturate direttamente da alcuni recettori. Questi ultimi passeranno le informazioni delle percezioni al bulbo olfattivo, posto sopra l’epitelio e separato dall’osso del setto nasale.

Nel bulbo olfattivo saranno elaborate le prime informazioni sugli odori, le quali attraverso le cellule mitrali verranno inviate al sistema limbico, all’amigdala (i settori del cervello addetti al controllo delle emozioni) e all’ippocampo (settore che gestisce la memoria).

L’analisi olfattiva nella birra può riaccendere la memoria?

Attraverso questo complesso sistema di classificazione degli odori, il cervello elabora le informazioni restituendo oltre alle sensazioni (piacevoli e meno piacevoli), emozioni e ricordi della memoria ben precisi.

album fotografico

Nella birra per l’appunto, l’olfatto funge proprio da interprete tra le molecole volatili della bevanda e la funzione emozionale e mnemonica del bevitore. Un esempio potrebbe essere la degustazione di una birra particolarmente maltata, la quale annusandola stimola il patrimonio emozionale e memoriale risvegliando ricordi assopiti che magari riportano il bevitore al taglio del pane, ai biscotti appena sfornati dalla nonna oppure al miele durante la colazione.

In tal senso per aiutare il riconoscimento degli odori è utile imparare ad annusare con attenzione la birra. Per fare ciò bisogna fare diverse e allo stesso tempo decise inspirazioni nasali. Tuttavia tali inspirazioni non dovrebbero essere troppo profonde, in quanto oltre a risultare inutili (l’aria eccessiva finisce nei polmoni) sarebbero anche dannose per le mucose nasali.

Fermo restando che la degustazione nasale è oggetto di studio e di grande esperienza, in ambito quotidiano ci si può approcciare a questo tipo di analisi con l’allenamento, che non deve comunque scaturire nell’adattamento. E’ infatti la pratica che aiuta ad affinare la propria percezione degli odori, consentendo di recepirne quanto più possibili alla prima “annusata” onde evitare di abituarsi all’aroma.

Il gusto

mano che tiene un bicchiere

Il gusto è l’ultimo step nella degustazione della birra. Dopo averla vista, sentita, toccata e annusata (tranquilli sono azioni che rubano meno di un minuto) è il momento di bere la nostra birra. L’analisi gustativa avviene attraverso l’utilizzo della lingua, della volta palatina e della cavità retronasale. In simbiosi con l’analisi olfattiva, i due esami decifrano il vastissimo universo dei sapori e degli aromi derivanti da tutti gli ingredienti impiegati nella produzione birraia.

Nell’analisi gustativa svolgono un ruolo fondamentale le papille gustative, le quali grazie alla saliva che funge da solubilizzante, captano i diversi sapori durante il sorso. Questi recettori disposti lungo la superficie della lingua, sono di diverso tipo e specializzati nell’identificazione di determinati sapori.

mappa regioni lingua
Mappa regioni lingua

Ci sono le papille Fungiformi, specializzate nei sapori dolci, salati e acidi. Sulla lingua sono presenti anche le papille Calciformi, che identificano i sapori amari. Infine ci sono le papille Filiformi, addette alla rilevazione della consistenza dei fluidi e dell’umami, un sapore percepibili in alimenti ricchi di proteine e riconducibile al glutammato.

Come suggerisce la mappa delle regioni linguali, le diverse papille gustative si trovano disposte in specifiche zone della lingua. Tuttavia, contrariamente a quanto si pensi, la percezione del sapore non si limita alla singola zona, ma coinvolge tutta la superficie linguale. Ogni regione coadiuva con l’altra, mantenendo comunque una differente soglia di percezione.

Attraverso l’analisi gustativa si definirà il sapore della birra, stabilendo i livelli di dolce, salato, acido e amaro. Per di più si avrà un quadro completo sulla frizzantezza e sul corpo della bevanda, percepiti sommariamente nelle analisi visive e uditive.

Come anticipato inoltre, il gusto coadiuva con l’olfatto culminando nell’analisi retro-olfattiva. Questo tipo di esame consiste, durante la deglutizione, nel far passare aria dalla bocca al naso attraverso le vie respiratorie interne.

L’analisi retro-olfattiva andrà a evidenziare l’evaporazione degli elementi volatili della bevanda. Quest’ultima dovuta alla temperatura corporea ovviamente maggiore rispetto a quella della birra. Così facendo si definirà la nota aromatica, la persistenza e il tempo di permanenza dell’aroma durante l’assaggio.

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Bere la birra nella quotidianità

Nonostante la degustazione della birra coinvolga tutti e 5 i sensi, va sottolineato che bere questa bevanda nella quotidianità è un piacere e un momento di spensierata goliardia. Per cui come bere birra in ambito quotidiano, considerando che non tutti gli appassionati sono giudici professionisti, apprezzandone ugualmente bontà e struttura organolettica?

Nel quotidiano…

uomo che fuma con birra

Prima di vedere la birra nel bicchiere, in ambito quotidiano è una buona abitudine ascoltare il sibilo della bottiglia o il rumore della spilla aperta. L’esplosione più o meno intensa dello stappo o dell’apertura della spina, oltre che stimolare la bevuta, è un piccolo monito sulla carbonatazione della birra.

Dopo lo stappo la birra andrà nel bicchiere. Sicuramente prima di berla, specie al pub o tra amici, è impensabile analizzarla con un foglio bianco e una torcia allo xeno. Questo lasciamolo fare ai giudici nelle competizioni ufficiali! Per noi gente comune, che amiamo la birra lo spettacolo dentro del bicchiere sarà sufficiente osservarlo bene, facendo attenzione al colore, alla torbidità e alla persistenza del cappello di schiuma.

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Guardando il bicchiere si noterà inoltre la tipica formazione della condensa, un effetto che rivela una temperatura inferiore rispetto a quella ambientale. Afferrando il bicchiere si percepirà la temperatura della birra, che genericamente risulta fredda, ma è variabile in funzione dello stile. Solitamente una birra chiara si servirà a una temperatura minore rispetto a una scura.

due bicchieri di birra sul tavolo

Il prossimo passaggio è l’aroma. La birra va profumata! Non è un errore asserire che metà della bontà della birra risiede nella sua struttura aromatica. Per questo motivo prima di addentrarsi nel gusto della bevanda bisognerebbe fare delle piccole inspirazioni e cercare di riconoscere nel suo aroma quante più sfumature possibili. Credetemi sarà come fare un viaggio con la memoria indietro nel tempo!

Finalmente l’assaggio. Il modo migliore per farlo? Limitarsi a fare piccoli sorsi, quantomeno all’inizio! Questo consentirà di scorgere quanti più sapori possibili nella complessa struttura organolettica della birra. Di certo sarà difficile percepire determinate sfumature, riconoscibili solo con l’esperienza e professionalità. Tuttavia si potrà capire con maggiore attenzione se il gusto tende al dolce o all’amaro, se la frizzantezza è più o meno pronunciata, se il corpo è più o meno masticabile e se dopo la deglutizione rimane in bocca un particolare retrogusto maltato o luppolato.

Buona birra a tutti.

World Beer Awards 2020: Birra del Borgo alla conquista del podio!

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Si è da poco concluso il concorso World Beer Awards 2020. Si tratta dell’evento che ogni anno, grazie a una giuria internazionale, premia e promuove le migliori birre del mondo divise per stile, divenendo così una certezza selettiva di gusto ed eccellenza birraia. Provengono da più di 50 paesi, e sono oltre 2.200 le birre assaggiate alla cieca e valutate dai giudici in tre round di analisi.

Solitamente le fasi di degustazione si sarebbero tenute di persona, con i giudici provenienti da ogni dove chiamati a decidere. Tuttavia quest’anno le fasi della gara si sono svolte in modo differente. “Se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto”, cosicché le birre sono arrivate direttamente a casa dei giudici.

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La valutazione della giuria del World Beer Awards assegna a ogni nazione partecipante un titolo di vincitore assoluto per lo stile birrario presentato, conferendo alla birra in questione il premio “Country Winner“. Inoltre per ogni categoria sono assegnate, a discrezione della giuria, ulteriori medaglie. Per l’Italia ad andare sul podio in tre diverse categorie è stata Birre del Borgo, il birrificio sorto nel piccolo paese di Borgorose nel 2005, con Lisa, L’Equilibrista e la ReAle Extra.

L’italianità di Birre del Borgo ai World Beer Awards 2020

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Lisa

Il premio “Country Winner” nella categoria Lager va a Lisa, classificata come la migliore birra lager internazionale. Si tratta di una lager che ripercorrendo la tradizione dello stile originale, trascrive nella sua struttura il carattere e il prestigio italiano derivante dalla qualità degli ingredienti del territorio.

Grazie al sapiente utilizzo dei malti, tra cui il Grano Antico italiano, questa birra acquista intensità e allo stesso tempo morbidezza. Possiede un colore chiaro, accompagnato da una tenue schiuma bianca. Al palato risulta leggera e fresca, per via dell’utilizzo della scorza d’arancia. Offre inoltre un grande equilibrio che regala una bevuta semplice e dissetante. L’aroma del luppolo erbaceo s’intreccia alle note biscottate e maltate. In bocca è elegante ma decisa, merito anche di una leggera carbonatazione che apre la mente a una nuova e intensa esperienza di birra all’italiana.

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L’Equilibrista

Nella categoria “Birre Speciali” L’Equilibrista conquista l’argento, classificata tra le migliori specialità sperimentali del globo. Si tratta di una birra prodotta dal 2009, sempre a settembre, in concomitanza con la vendemmia.

Racchiude l’unione di due emisferi, creando un connubio tra il mondo del vino (40% di mosto di vino Sangiovese della tenuta di Bibbiano, Siena, Toscana) e quello della birra (60% di mosto di birra estrapolato dalla ricetta della Duchessa). Il loro fermento in simbiosi da luogo a una grande architettura di sapori e aromi.

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ReAle Extra

Nella categoria “IPA” , la ReAle Extra conquista il bronzo come migliore stile stile americano del mondo. Si tratta di una birra che fonda le proprie fondamenta sul luppolo. Sono infatti diverse le varietà aromatiche aggiunte negli ultimi minuti di bollitura, in una quantità tre volte superiore rispetto alla normale ReAle.

Al sorso il gusto si rivela incisivo, regalando una forzuta sensazione d’amaro, la quale cede il sipario a una piacevole e persistente nota di mandarino. Il risultato si trasforma in un grande ventaglio di profumi che spaziano dall’agrumato al resinoso, e inebriano il consumatore in modo gradevole ed equilibrato.

Le dichiarazioni

“I vincitori di quest’anno ai World Beer Awards – dichiara Adrian Tierney-Jones, presidente dei World Beer Awards – dimostrano la verve e la vitalità dei birrai e delle loro meravigliose birre in tutto il mondo. I vincitori di categoria devono essere congratulati per i loro successi, ma vorrei anche ringraziare i giudici nel Regno Unito, Germania, Nord America, Giappone e Brasile per la dedizione e la professionalità che hanno dimostrato soprattutto durante questi tempi difficili”.

Oltre al gusto, negli World Beer Awards 2020 è stata premiata anche la creatività e l’eccellenza del design nell’etichetta. “È sempre piacevole vedere così tanti design di etichette fantasiosi e quest’anno non ha fatto eccezione – puntualizza Felicity Murray, fondatrice di TheDrinksReport.com –. I giudici sono rimasti particolarmente colpiti dal numero crescente di marchi di birra che si sono staccati dalla norma di categoria con nuove idee creative che si distinguono dalla massa”.

Fonte World Beer Awards

Buona birra a tutti.

Strength in Numbers: La gara tra Brewdog e Schorsch culmina a 57,8 %vol

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Brewdog una ne fa e cento (sarebbe anche poco) ne pensa! Da sempre attivissimo sulla scena, non smette mai di stupire e d’incuriosire. In poche settimane le prodezze del birrificio scozzese sono passate dal Carbon Negative alla partnership con Aldi, dalle Equity for Punks Tomorrow all’uscita del nuovo calendario dell’Avvento 2020. Tuttavia le rocambolesche avventure Brewdog non finiscono qui! Vogliamo parlare della Strength in Numbers? Si tratta di una bomba birraia con soli (si fa per dire) 57,8 %vol, lanciata ufficialmente il 17 settembre 2020 e considerata attualmente la birra più alcolica del mondo.

Chi segue le vicende di James Watts e Martin Dickie, fondatori Brewdog, sa bene quanto siano anticonvenzionali. Fieri dell’essere diventati l’anti birra industriale, le “folli” gesta di questi ragazzi non si contano di certo sulle dita di una mano.

James watts da un'occhiata al tank
James watts che guarda il tank

Forse vi ricorderete di me per…“, come direbbe il goffo attore Troy McClure de I Simpson, la guida del carro armato diretto a Camden High Street a Londra per lanciare una campagna di crowdfunding; proiettato immagini dei fondatori nudi sui muri delle Houses of Parliament a Londra; fermentato una birra in fondo all’Oceano Atlantico e molto altro ancora, tanto da poterne scrivere un libro! E se proprio un libro si dovesse scrivere, come non citare una delle imprese più epiche del birrificio?

Da oltre un decennio, infatti, tra Brewdog e Schorschbräu si è innescata una sfida a colpi di ABV per la produzione della birra più forte del mondo. Il via vai che ne venne fuori è divenuto oggetto di leggenda birraia.

Mastro birraio Georg Tscheuschner
Georg Tscheuschner

Il Schorschbräu di Georg “Schorsch” Tscheuschner è un birrificio molto meno appariscente rispetto alla Brewdog, ma di sicuro sa il fatto suo. Nel corso del tempo il birrificio di Gunzenhausen si specializza in birre decisamente alcoliche grazie all’utilizzo del processo Eisbock, che gli permette di realizzare una birra record di 31 %vol. Questo sistema consente, attraverso il congelamento e la rimozione dei cristalli d’acqua contenuti nella birra, di ottenere una bevanda molto alcolica.

james watt e martin dickie vestiti da pinguini

Tuttavia come risaputo le grandi imprese in casa Brewdog sono fonte di stimolo, e quale migliore occasione se non quella di battere il record tedesco? Questione di principio o semplice marketing? Non si sa! L’unica certezza, come immortala il simpatico video che vede James Watt e Martin Dickie vestiti da pinguni, è l’arrivo della Tactical Nuclear Penguin, una birra di 32 %vol.

Fin qui sembrerebbe che la partita sia in mano ai ragazzi del Brewdog, sennonché nel 2010 arriva la risposta del Schorschbräu con la sua Schorschbock dalla modesta gradazione alcolica di 40 %vol. Anche qui però la gloria dura relativamente poco, che subito Brewdog fa il sorpasso con la Sink the Bismarck, una IPA di 41 %vol. Ma da fiero detentore del primo record, Schorschbräu aggiusta il tiro della sua Schorschbock arrivando a 43 %vol.

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L’ultima Schorschbock di 43 %vol rimane imbattuta per un modestissimo periodo di tempo, fino a quando Brewdog decide di mettere il punto sulla questione. Arriva l’edizione limitatissima e costosissima della End of History con 55 %vol, distribuita principalmente nei bar Brewdog. Ma davvero poteva essere la fine della storia?

Schorschbräu 57%
Schorschbräu 57 %vol

Nel 2011 il birrificio della Franconia sfodera l’ultimo asso nella manica, con la Schorschbräu da 57 %vol venduta in bottiglie da 33 cl. Oggi però la storia cambia nuovamente! E’ proprio James Watt ad annunciarlo con un Tweet che dichiara la collaborazione tra Brewdog e Schorschbräu, da cui nasce la nuova Strength in Numbers da 57,8 %vol.

È giunto il momento di scrivere un altro capitolo di questa epica saga – si legge sul sito Brewdog -. Questa volta, è una questione di cameratismo mentre uniamo le forze con Schorschbräu per una grande collaborazione.

La Strength in Numbers è una birra da 57,8 %vol che raggiunge il colossale ABV attraverso il tradizionale metodo Eisbock. La birra presenta anche una miscela di Death or Glory di BrewDog. E’ una birra dorata belga distillata con ghiaccio che è stata maturata in botti di whisky per 10 anni. Il risultato è diverso da qualsiasi cosa tu abbia visto prima o che probabilmente vedrai di nuovo“.

La Strength in Numbers è disponibile solo sullo shop Brewdog in bottiglie da 40 ml al costo di 28,95 £ (circa 31,70 €) più spese di spedizione. Sicuramente è una birra da provare, se non andasse letteralmente a ruba!

Buona birra a tutti.

Birra Porter in All Grain: Ricetta e passaggi per realizzarla facilmente!

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Anticamente considerata la bevanda dei facchini, da cui prese il nome, era un mix di birre a basso costo. Oggi invece la porter è considerata un esempio di grande maestria birraia, che giocando tra il tostato dei malti e l’amaro dei luppoli regala con gusto una grande armonia di sapore e aroma. Delicata e dolce, questa birra presenta piacevoli note di caramello e raffinati sapori tostati, a cui si accosta un delizioso retrogusto di cioccolato. Ecco la ricetta All Grain per realizzare la Porter tra i fornelli di casa!

Vuoi ottenere un buono sconto di 5€ da spendere sullo shop di Birramia? Iscriviti alla Newsletter e segui le indicazioni!

Indice

  1. La Ricetta della Porter in All Grain per 23 l di birra
  2. Gli strumenti da utilizzare
  3. Informazioni sulla cotta
  4. Il Procedimento

Porter in All Grain per 23 l di birra

ingredienti

Malti

  • Pale Ale 4 kg;
  • Dark Crystal 450 g;
  • Brown 300 g;
  • Chocolate 250 g;

Luppoli

  • First Gold 32 g, 1° inserimento bollitura 60 min;
  • First Gold 16 g, 2° inserimento bollitura 10 min;

Lievito

1 bustina di lievito secco Mangrove Jack’s New World Strong Ale M42 – g 10 (temp. di fermentazione consigliata: 16-22 °C). In alternativa è possibile utilizzare 1 confezione di Lievito Wyeast n.1028 London Ale – 125 ml.

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Gli strumenti da utilizzare

Kit Fermentazione Birramia

N.B.: Alcuni di questi strumenti sono contenuti nel kit di fermentazione. Per altre attrezzature e per sapere dove acquistarle dai un’occhiata qui!

Informazioni sulla cotta

  • Tecnica: All Grain;
  • Stile: Porter;
  • OG Stimata: 1.046;
  • IBU Stimato: 29,7;
  • Colore SRM Stimato: 23,2;
  • FG Stimata: 1.011-1.012;
  • Gradazione Alcolica Stimata: 4,3 %vol.;
  • Ammostamento: Single Step;
  • Acqua di Mash: 15 Litri (5 kg x 3l);
  • Acqua di Sparge: 15 Litri;
  • Luppolatura: 60 min;
  • Priming: 4 g/l
  • Perdite assorbimento grani + evaporazione bollitura: 7 Litri (variabili in base all’efficienza dell’impianto).

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Il Procedimento

Ammostamento (approfondimento)

pentola ammostamento
  1. Versare in una pentola 15 l di acqua;
  2. Alzare la temperatura a 67 °C;
  3. Arrivati alla temperatura di 67 °C, inserire i malti (Mash In);
  4. Mescolare con un mestolo;
  5. Mantenere costante la temperatura (67 °C) per 60 min;
  6. In una seconda pentola versare ulteriori 15 l d’acqua. Successivamente alzare la temperatura a 78 °C (acqua di Sparge);
  7. Trascorsi 60 min a 67 °C, effettuare il test dello iodio. Se il test darà esito positivo procedere al Mash Out; in caso contrario, continuare l’ammostamento a 67 °C fino alla completa conversione degli zuccheri;
  8. Per il Mash Out bisognerà portare il mosto alla temperatura di 78 °C per 15 min;
  9. Trascorsi 15 min procedere al filtraggio del mosto;
  10. Terminato il primo filtraggio, procedere al lavaggio delle trebbie attraverso l’acqua di Sparge;
  11. Travasare il mosto filtrato nella pentola di luppolatura.

N.B.: Il mosto filtrato è travasato in una pentola o, in mancanza, nel fermentatore. Nel caso si utilizzi il fermentatore, al completamento del filtraggio, il mosto potrà essere travasato nuovamente nella pentola di Mash precedentemente lavata!

Nella fase di travaso è opportuno non far splashare il mosto per evitare problemi di ossidazione. A tale proposito si raccomanda di fare il travaso a velocità moderata, aiutandosi con un tubo.

Luppolatura (approfondimento)

  1. Portare il mosto a bollore;
  2. Appena inizia a bollire inserire in pentola il primo luppolo (First Gold 32 g);
  3. Dopo 45 min dal primo inserimento, introdurre in pentola il secondo luppolo (First Gold 16 g);
  4. Prima di terminare la bollitura si potrà inserire (se si possiede) la serpentina per sterilizzarla. Considerando una luppolatura di 60 min è opportuno utilizzare gli ultimi 15 min di bollitura per la sterilizzazione. In questo caso la si potrà adagiare in pentola subito dopo il secondo inserimento di luppolo;
  5. Trascorsi 15 min dal secondo inserimento, spegnere la fonte di calore e procedere al raffreddamento con serpentina o sistema alternativo;
  6. Quando il mosto arriverà a temperatura ambiente effettuare il Whirlpool. L’operazione serve a concentrare tutte le impurità al centro della pentola;
  7. Travasare il mosto nel fermentatore avendo cura di filtrare il luppolo.

N.B.: Durante questo travaso è consigliabile far splashare il mosto per favorire la formazione d’ossigeno. Questo accorgimento faciliterà il lavoro del lievito e l’inizio della fermentazione!

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Inoculo del lievito (approfondimento)

  1. Prima d’inserire il lievito nel fermentatore (sanificato), prelevare un campione di mosto per la misurazione della densità (approfondimento);
  2. Inoculare il lievito indicato all’interno del fermentatore;
  3. Ossigenare il mosto mescolando energicamente con un mestolo;
  4. Chiudere il fermentatore, ricordandosi d’inserire il sanificante nel gorgogliatore, e aspettare l’inizio della fermentazione.

Fermentazione (approfondimento)

fermentazione
  1. Tenere il fermentatore a temperatura costante. La temperatura consigliata è tra 18-20 °C;
    • Finita la fase vigorosa della fermentazione (1 settimana almeno), è consigliabile fare un travaso in un secondo fermentatore (se si possiede);
  2. Dopo la fase vigorosa della fermentazione è consigliabile tenere la birra nel fermentatore almeno per un’altra settimana. Nonostante in questa seconda fase il gorgogliatore emetterà pochissime bolle (o per niente), molto probabilmente il lievito starà ancora lavorando. L’unico modo per scoprire se la fermentazione è completamente terminata, è misurare la densità (FG). Ricordo che per imbottigliare, il valore della densità FG consigliata è di 1.011-1.012.

N.B.: Solitamente la densità FG sarà 1/4 della densità OG. Se abbiamo una OG di 1.046 (46), la densità FG dovrà essere di almeno 1.011-1.012 (11-12) per imbottigliare (46/4=11,5).

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Imbottigliamento (approfondimento)

Conclusa la fermentazione della Porter realizzata col metodo All Grain è il momento d’imbottigliare la birra! Ovviamente prima d’imbottigliare, la densità FG dovrà essere di almeno 1.011-1.012. Inoltre durante l’imbottigliamento si eseguirà il priming, fatto in fermentatore o in bottiglia, il quale darà la frizzantezza alla birra. Ricordo che per la ricetta è previsto un priming di 4 g/l.

Se voglio fare il priming nel fermentatore?

tecnica 3 dita imbottigliamento
  1. Sanificare le bottiglie;
  2. Aggiungere dello zucchero alla birra che si trova nel fermentatore. In questo caso aggiungere 4 g di zucchero per ogni litro di birra (Es: 40 g di zucchero per 10 l di birra);
  3. Mescolare delicatamente per favorire la diluizione dello zucchero;
  4. Imbottigliare, avendo cura di lasciare tre dita tra il livello della birra e il tappo della bottiglia;
  5. Tappare le bottiglie.

Se voglio fare il priming in bottiglia?

priming porter
  1. Sanificare le bottiglie;
  2. Imbottigliare, avendo cura di lasciare tre dita tra il livello della birra e il tappo della bottiglia;
  3. Prima di tappare le bottiglie, aggiungere il quantitativo di zucchero proporzionato alla capienza della bottiglia (Es.: Considerando un priming di 4 g/l, aggiungere 1,32 g di zucchero per una bottiglia da 33 cl). A tal proposito è possibile approfondire questa tecnica con la realizzazione di una soluzione zuccherina;
  4. Tappare le bottiglie.

Maturazione

Imbottigliata la birra è necessario attendere almeno 15 giorni per la rifermentazione in bottiglia. Le bottiglie dovranno essere tenute al buio e a temperatura costante (in questo caso la temperatura consigliata è 12 °C). La stabilità e la delineazione del profilo organolettico della birra arriverà solo dopo 1-2 mesi di maturazione.

Sul canale Youtube troverete la video realizzazione di altre ricette col metodo All Grain. Non dimenticate di iscrivervi al canale!

Buona birra a tutti.


A Soragna arriva la Festa del Luppolo, l’omaggio a un ingrediente unico!

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Sabato 26 settembre 2020dalle 12 fino a notte, presso il Birrificio del Ducato a Soragna (PR), Strada Argine 43, si terrà la Festa del Luppolo. Si tratta di una giornata celebrativa rivolta a uno degli ingredienti principi della birra, il luppolo.

Il momento scelto per omaggiare questo fiore unico non è un caso! Settembre è infatti il mese della raccolta del luppolo, periodo che fa da precursore alla semina dell’orzo che si terrà nel mese di ottobre. Dunque il 26 settembre è il momento perfetto per gustare ciò che Madre Natura ci ha regalato e che i birrai di Birrificio del Ducato trasformano magicamente ogni giorno!

locandina festa de luppolo

Per tutta la giornata, Birrificio del Ducato proporrà 10 diverse birre alla spina, che i partecipanti potranno accompagnare al cibo di strada de I DUE GATTI di Parma, presenti con il loro street food truck “Roast & Roll”!

La festa si evolverà nel primo pomeriggio, in cui si terranno i nuovi Laboratori del Gusto. Si tratta di due appuntamenti imperdibili per i più curiosi, organizzati dai birrai del Birrificio del Ducato. Il primo inizierà dalle ore 15 con la rubrica “La birra: materie prime, cenni di produzione e di analisi sensoriale” a cura di Marco Maccioni, Responsabile di Produzione e di Stabilimento di Birrificio del Ducato.

Il secondo appuntamento sarà invece dalle ore 16 con “For the love of hops: il luppolo, la sua coltivazione e il suo utilizzo nelle IPA” a cura di Danilo Troianiello, Head Brewer di Birrificio del Ducato ed Eugenio Pellicciari, Fondatore di Italian Hops Company.

Per partecipare ai Laboratori del Gusto la prenotazione è obbligatoria. E’ possibile prenotare tramite mail, telefono o Social contattando direttamente il Birrificio. Ma non sarà solo un incontro con la buona birra e la sua cultura. I partecipanti potranno godere di due eventi musicali programmati dall’aperitivo in poi. Dalle ore 18 al via il DJ SET con Davide Schmid che vi terrà compagnia fino alle 22, per poi proseguire con la musica live dei Cinzano Five!

In caso di maltempo l’evento sarà annullato.

Le avvertenze COVID-19 per la Festa del Luppolo

Organizzando questo evento, Birrificio del Ducato intende dimostrare che la birra è (anche) civiltà! L’ingresso al birrificio sarà consentito solo a chi è in possesso di mascherina e non ha la febbre. All’ingresso saranno richiesti nomi e numeri di telefono a tutti i partecipanti come forma di tracciamento.

Verrà imposto a tutti il rispetto della distanza di almeno 1 metro dalle altre persone e verrà suggerito di consumare cibo e bevande da seduti. Verranno infine disposti per tutto il Birrificio i dispositivi per la disinfezione frequente delle mani.

Gli aggiornamenti e le novità saranno fornite sul Sito e sui canali social Facebook e Instagram!

Buona birra a tutti.

L’IBU e l’EBU nella birra: è solo una questione di amaro?

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La birra, specie quella artigianale, è una delicata architettura di sapori e aromi derivanti dalle materie prime utilizzate. Conoscere gli ingredienti del processo di birrificazione, giusto per farsi un’idea, non è difficile in quanto il birrificio è obbligato per legge a trascriverli sull’etichetta. Essa rappresenta la carta d’identità della bevanda e oltre alle principali indicazioni riguardanti la birra e il birrificio, riporta altre informazioni come l’ABV (espresso anche in %Vol) oppure l’IBU (talvolta sostituito dall’EBU). Dedurre il significato di ABV (Alcohol by volume) è relativamente semplice, in quanto l’acronimo indica la percentuale alcolica della bevanda, mentre tutt’altra storia è comprendere il senso di IBU o EBU. Cosa rappresentano queste sigle e quanto sono davvero importanti tra le connotazioni di una birra artigianale?

Indice

  1. IBU ed EBU nella birra artigianale
  2. Come stimare l’IBU nella birra fatta in casa?
  3. L’equazione di Rager

IBU ed EBU nella birra artigianale

luppolo

Iniziamo subito col dire che IBU ed EBU nella birra artigianale si riferiscono alla stessa identica cosa, ovvero all’amaro. L’amaro nella birra è conferito principalmente dal luppolo. In particolare sono gli Alfa Acidi (AA) presenti nel luppolo che, nel processo di luppolatura, subiscono una isomerizzazione trasformandosi in iso-alfa-acidi che legandosi alla birra gli attribuiscono la tipica amarezza.

Per esprimere con una grandezza l’amaro si utilizza l’IBU (International Bitterness Units), ovvero una scala che indica la concentrazione di iso-alfa-acidi nella birra finita. Nello specifico 1 IBU equivale a 1 milligrammo di iso-alfa-acidi per litro di birra. Maggiore sarà l’IBU e maggiore dovrebbe essere la percezione dell’amaro.

Usare il condizionale in questa definizione è d’obbligo, in quanto non sempre un valore alto di IBU corrisponde a una birra particolarmente amara. Infatti nella percezione del gusto di una birra entrano in gioco altre variabili, come la componente maltata. In una birra dalla componente maltata particolarmente cospicua, l’amaro risulterà meno pronunciato anche di fronte a un IBU molto alto.

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Che differenze ci sono, se ci sono, tra IBU ed EBU?

Come anticipato, anche l’acronimo EBU (European Bitterness Units), generalmente utilizzato in Europa, indica la parte amara della birra. La differenza tra IBU ed EBU tendenzialmente sta solo nel processo di misurazione. Tuttavia proprio per tale processo, i valori EBU potrebbero essere leggermente inferiori rispetto a quelli IBU.

Nello specifico durante la determinazione del valore IBU, la birra è maneggiata con una pipetta immersa in una sostanza chimica (ottanolo) per eliminare la schiuma. Nella scala EBU invece, la pipetta non è immersa in nessuna sostanza!

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Come stimare l’IBU nella birra fatta in casa?

persona al computer

Una volta aver compreso cosa sia l’IBU nella birra artigianale, gli amanti dell’homebrewing si staranno chiedendo se sia possibile determinare l’amaro anche nelle birre fatta in casa. Ebbene, gli homebrewers possono misurare approssimativamente l’IBU delle loro birre casalinghe. E’ necessario rammentare però che l’IBU è relativo e che l’unico modo per conoscere i reali livelli di iso-alfa-acidi nella birra rimane sempre il laboratorio.

Per la stima casalinga dell’IBU è possibile avvalersi dei metodi Tinseth, Garetz o Rager. Chi utilizza estratti e partial mash solitamente utilizza il metodo Rager. La sua equazione considera la densità iniziale della cotta e tende a generare stime di IBU più elevate.

Il metodo Tinseth è in voga nell’All Grain. Generalmente la sua equazione produce stime inferiori rispetto al calcolo di Rager, ma è considerato comunque molto accurato. Il terzo metodo, quello di Garetz, è meno popolare rispetto alle equazioni precedenti e fornisce risultati che si attestano a metà tra le due.

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L’equazione di Rager

Tra i metodi descritti in precedenza, l’equazione più utilizzata in ambito casalingo è senza dubbio quella di Rager, applicabile su mosti dalla densità OG di 1050 o superiore. L’equazione è la seguente:

Equazione Rager
  • Q. Luppoli corrispondere alla quantità di luppoli aggiunti nel mosto;
  • U% è la quantità stimata di estrazione degli Alfa Acidi;
  • AA% indica la quantità di Alfa Acidi presente nel luppolo;
  • Litri si riferisce alla quantità di mosto in cui è inserito il luppolo;
  • Cdensità è una variabile da applicare a mosti con densità OG superiore a 1.050 durante la bollitura. Con densità superiore a 1050, Cdensità= 1+(densità bollitura – 1050)/0,2
orologio con tempo che passa

Come suggerisce l’equazione è necessario indicare con precisione il volume del mosto e il peso del luppolo. Tuttavia è il tempo di bollitura che incide in modo determinante all’estrazione dei composti amaricanti. Solitamente nel processo di birrificazione i luppoli bolliti per più di 30 minuti conferiscono la parte amaricante, mentre quelli che subiscono un tempo di bollitura inferiore ai 30 minuti definiscono la parte profumata.

Per stabilire la quantità stimata di estrazione degli Alfa Acidi da includere all’equazione di Rager, si fa riferimento alla seguente tabella che tiene conto sia della forma di luppolo (Es: i pellet forniscono una quantità di Alfa Acidi maggiore a causa processo di lavorazione che subiscono) che del tempo di bollitura.

stima estrazione alfa acidi

I valori della tabella andranno sostituiti nell’equazione considerando il tempo di bollitura del luppolo. Per avere una stima IBU totale bisognerà applicare l’equazione a tutti i luppoli inseriti in ricetta e sommare i risultati ottenuti da ogni calcolo.

Buona birra a tutti.

Pale Ale in All Grain: i passaggi dal malto alla bottiglia

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Stile inglese e successivamente rivisitato anche in Belgio. Per tradizione si caratterizza da una grande percentuale di malti Pale, da un amaro incredibilmente bilanciato e morbido, e da un colore che va dal paglierino chiaro al dorato. La Pale Ale conquista per il suo aroma vagamente floreale e maltato, oltre che per il gusto morbido e cremoso che richiama leggere note luppolate. Vi ho incuriosito? Ecco la ricetta All Grain per realizzare la Pale Ale tra i fornelli di casa!

Vuoi ottenere un buono sconto di 5€ da spendere sullo shop di Birramia? Iscriviti alla Newsletter e segui le indicazioni!

Indice

  1. La Ricetta All Grain per 23 l di birra
  2. Gli strumenti da utilizzare
  3. Informazioni sulla cotta
  4. Il Procedimento

Pale Ale in All Grain per 23 l di birra

ingredienti

Malti

  • Pale Ale 4,3 kg;
  • Crystal 100 500 gr;
  • Cara Gold 200 gr.

Luppoli

  • Challenger 35 gr, 1° inserimento bollitura 60 min;
  • E.K. Goldings 20 gr, 2° inserimento bollitura 20 min;
  • E.K. Goldings 15 gr, 3° inserimento bollitura 5 min.

Lievito

1 bustina di lievito secco Mangrove Jack’s Liberty Bell Ale M36 (temp. di fermentazione consigliata: 18-23 °C).

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Gli strumenti da utilizzare

kit fermentazione

N.B.: Alcuni di questi strumenti sono contenuti nel kit di fermentazione. Per altre attrezzature e per sapere dove acquistarle dai un’occhiata qui!

Informazioni sulla cotta

  • Tecnica: All Grain;
  • Stile: Pale Ale;
  • OG Stimata: 1.047;
  • IBU Stimato: 26,1;
  • Colore SRM Stimato: 8.0;
  • FG Stimata: 1.011;
  • Gradazione Alcolica Stimata: 4,7 %vol.;
  • Ammostamento: Single Step;
  • Acqua di Mash: 15 Litri (5 kg x 3l);
  • Acqua di Sparge: 15 Litri;
  • Luppolatura: 60 min;
  • Priming: 5 g/l
  • Perdite assorbimento grani + evaporazione bollitura: 7 Litri (variabili in base all’efficienza dell’impianto).

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Il Procedimento

Ammostamento (approfondimento)

pentola ammostamento
  1. Versare in una pentola 15 l di acqua;
  2. Alzare la temperatura a 65 °C;
  3. Arrivati alla temperatura di 65 °C, inserire i malti (Mash In);
  4. Mescolare con un mestolo;
  5. Mantenere costante la temperatura (65 °C) per 60 min;
  6. In una seconda pentola versare ulteriori 15 l d’acqua. Successivamente alzare la temperatura a 78 °C (acqua di Sparge);
  7. Trascorsi 60 min a 65 °C, effettuare il test dello iodio. Se il test darà esito positivo procedere al Mash Out; in caso contrario, continuare l’ammostamento a 65 °C fino alla completa conversione degli zuccheri;
  8. Per il Mash Out bisognerà portare il mosto alla temperatura di 78 °C per 15 min;
  9. Trascorsi 15 min procedere al filtraggio del mosto;
  10. Terminato il primo filtraggio, procedere al lavaggio delle trebbie attraverso l’acqua di Sparge;
  11. Travasare il mosto filtrato nella pentola di luppolatura.

N.B.: Il mosto filtrato è travasato in una pentola o, in mancanza, nel fermentatore. Nel caso si utilizzi il fermentatore, al completamento del filtraggio, il mosto potrà essere travasato nuovamente nella pentola di Mash precedentemente lavata!

Nella fase di travaso è opportuno non far splashare il mosto per evitare problemi di ossidazione. A tale proposito si raccomanda di fare il travaso a velocità moderata, aiutandosi con un tubo.

Luppolatura (approfondimento)

  1. Portare il mosto a bollore;
  2. Appena inizia a bollire inserire in pentola il primo luppolo (Challenger 35 gr);
  3. Dopo 40 min dal primo inserimento, introdurre in pentola il secondo luppolo (E.K. Goldings 20 gr);
  4. Prima di terminare la bollitura si potrà inserire (se si possiede) la serpentina per sterilizzarla. Considerando una luppolatura di 60 min è opportuno utilizzare gli ultimi 15 min di bollitura per la sterilizzazione;
  5. Dopo 15 min dal secondo inserimento, inserire in pentola il terzo luppolo (E.K. Goldings 15 gr);
  6. Trascorsi 5 min dal terzo inserimento, spegnere la fonte di calore e procedere al raffreddamento con serpentina o sistema alternativo;
  7. Quando il mosto arriverà a temperatura ambiente effettuare il Whirlpool. L’operazione serve a concentrare tutte le impurità al centro della pentola;
  8. Travasare il mosto nel fermentatore avendo cura di filtrare il luppolo.

N.B.: Durante questo travaso è consigliabile far splashare il mosto per favorire la formazione d’ossigeno. Questo accorgimento faciliterà il lavoro del lievito e l’inizio della fermentazione!

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Inoculo del lievito (approfondimento)

  1. Prima d’inserire il lievito nel fermentatore (sanificato), prelevare un campione di mosto per la misurazione della densità (approfondimento);
  2. Inoculare il lievito indicato all’interno del fermentatore;
  3. Ossigenare il mosto mescolando energicamente con un mestolo;
  4. Chiudere il fermentatore, ricordandosi d’inserire il sanificante nel gorgogliatore, e aspettare l’inizio della fermentazione.

Fermentazione (approfondimento)

fermentazione
  1. Tenere il fermentatore a temperatura costante. La temperatura consigliata è tra 20-22 °C;
    • Finita la fase vigorosa della fermentazione (1 settimana almeno), è consigliabile fare un travaso in un secondo fermentatore (se si possiede);
  2. Dopo la fase vigorosa della fermentazione è consigliabile tenere la birra nel fermentatore almeno per un’altra settimana. Nonostante in questa seconda fase il gorgogliatore emetterà pochissime bolle (o per niente), molto probabilmente il lievito starà ancora lavorando. L’unico modo per scoprire se la fermentazione è completamente terminata, è misurare la densità (FG). Ricordo che per imbottigliare, il valore della densità FG consigliata è di 1.011.

N.B.: Solitamente la densità FG è inferiore di 1/4 rispetto alla densità OG. Se abbiamo una OG di 1.047 (47), la densità FG dovrà essere di almeno 1.011 (11) per imbottigliare (47/4=11,7).

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Imbottigliamento (approfondimento)

Conclusa la fermentazione della Pale Ale realizzata col metodo All Grain è il momento d’imbottigliare la birra! Ovviamente prima d’imbottigliare, la densità FG dovrà essere di almeno 1.011. Inoltre durante l’imbottigliamento si eseguirà il priming, fatto in fermentatore o in bottiglia, il quale darà la frizzantezza alla birra. Ricordo che per la ricetta è previsto un priming di 5 g/l.

Se voglio fare il priming nel fermentatore?

tecnica 3 dita imbottigliamento
  1. Sanificare le bottiglie;
  2. Aggiungere dello zucchero alla birra che si trova nel fermentatore. In questo caso aggiungere 5 g di zucchero per ogni litro di birra (Es: 50 g di zucchero per 10 l di birra);
  3. Mescolare delicatamente per favorire la diluizione dello zucchero;
  4. Imbottigliare, avendo cura di lasciare tre dita tra il livello della birra e il tappo della bottiglia;
  5. Tappare le bottiglie.

Se voglio fare il priming in bottiglia?

bottiglie priming siringa
  1. Sanificare le bottiglie;
  2. Imbottigliare, avendo cura di lasciare tre dita tra il livello della birra e il tappo della bottiglia;
  3. Prima di tappare le bottiglie, aggiungere il quantitativo di zucchero proporzionato alla capienza della bottiglia (Es.: Considerando un priming di 5 g/l, aggiungere 1,65 g di zucchero per una bottiglia da 33 cl). A tal proposito è possibile approfondire questa tecnica con la realizzazione di una soluzione zuccherina;
  4. Tappare le bottiglie.

Maturazione

Imbottigliata la birra, è necessario attendere almeno 15 giorni per la rifermentazione in bottiglia. Le bottiglie dovranno essere tenute al buio e a temperatura costante (in questo caso la temperatura consigliata è tra 18-20 °C). La stabilità e la delineazione del profilo organolettico della birra arriverà solo dopo 1-2 mesi di maturazione.

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Buona birra a tutti.

Equity for Punks Tomorrow: l’ultimo crowdfunding di Brewdog

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Brewdog è un birrificio in continuo fermento. Dopo l’annuncio del mastodontico progetto, intento a ridurre le emissioni di carbonio nell’ambiente, la collaborazione con Aldi e il calendario dell’avvento, i ragazzi del birrificio scozzese lanciano un’altra interessante attività. Si tratta della Equity for Punks Tomorrow, la crowdfunding che attraverso l’acquisto di azioni consentirà di sostenere il programma Carbon Negative.

lattina brewdog riciclata

L’offerta azionaria, che prevede minimo l’acquisto di 2 azioni da 25,15 sterline (27,69 €) ciascuna, è iniziata ufficialmente il 10 settembre e terminerà il 28 gennaio 2021. L’obiettivo iniziale è fissato a 7,5 milioni di sterline, ma si punta al raggiungimento di 50 milioni entro la fine di gennaio.

Il birrificio di Ellon inoltre ci tiene a sottolineare che tutti i fondi raccolti verranno impegnati interamente in progetti ecologici all’avanguardia. Infatti si pesa all’energia eolica, al recupero di anidride carbonica, ai veicoli elettrici e alla conversione dei rifiuti in energia.

Dal 2009, quando i ragazzi del Brewdog lanciarono la prima Equity for Punks, sono stati raccolti oltre 75 milioni di sterline. Questi hanno permesso all’azienda di sostenere un piano di espansione internazionale.

veicolo elettrico

Nel 2009 abbiamo lanciato Equity for Punks – dichiara James Watt, co-fondatore Brewdog – e abbiamo aperto la strada a un nuovo tipo di modello di business. Equity for Punks Tomorrow è la prossima evoluzione di questo. Unendo gli investitori di tutto il mondo apporteremo un cambiamento oggi per garantire un pianeta su cui produrre birra domani. Crediamo nell’azione non nelle promesse, il cambiamento non sta avvenendo abbastanza velocemente! E’ tempo quindi di stabilire un nuovo standard per la sostenibilità e investire in un futuro di cui essere orgogliosi“.

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Quali sono i vantaggi di Equity for Punks Tomorrow?

Sul manifesto rilasciato dal birrificio sono riportati nove punti, che consento di capire i vantaggi per chi decide di fidarsi del progetto Brewdog. Innanzitutto si parla di un business fondato sulla crescita del birrificio, che dalla nascita ha avuto un continuo successo grazie al suo incredibile modus operandi innovativo ed efficiente.

negozo brewdog

Chi decide d’investire oggi si ritroverà uno sconto a vita su tutti i locali Brewdog e sullo shop online. La scontistica sarà applicata in relazione al numero di azioni acquistate. Con meno di 20 azioni si riceverà uno sconto pari al 5%, mentre chi ne acquisterà 20 o più avrà diritto al 10%.

Per tutto il tempo in cui si è azionisti Brewdog, al compleanno il birrificio regalerà una birra. Inoltre ci sarà un invito annuale agli eventi AGM valido per due persone, che potranno godere di musica dal vivo, birra speciale e varie degustazioni.

Oltre alla spilla, riservata ai sostenitori della campagna Brewdog, gli Equity Punks riceveranno il doppio dello sconto su tutto il cibo vegano. Il doppio sconto sarà valido dalla domenica al giovedì in tutti i bar del gruppo.

Brewdog Forest

Per di più gli investitori avranno l’accesso esclusivo al Tomorrow Punk Merch, che prevede il lancio di due nuovi articoli di provenienza sostenibile. Il progetto di crowdfunding non dimentica neanche gli Equity Punks amanti della birra fai da te. Per loro ci sarà un ulteriore sconto sui kit per homebrewing e ingredienti lanciati entro la fine dell’anno.

premi Equity for Punks Tomorrow

In ultimo ma non meno importante, gli investitori avranno un albero piantato e dedicato nella Brewdog Forest scozzese.

Per accrescere ulteriormente la grande famiglia di sostenitori Brewdog, il birrificio al momento della stipula contrattuale di crowdfunding riserverà a ogni Equity Punk un referral link. Attraverso questo codice sarà possibile coinvolgere altri amici includendoli nel programma d’investimento. In relazione al numero di gente invitata tramite referral link, Brewdog ha pensato a una specie di raccolta punti con premi molto interessanti!

Per visionare e scaricare l’informativa completa sul programma clicca qui.

Buona birra a tutti.

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