Che mondo sarebbe senza la birra? A dirlo questa volta non sono gli appassionati del boccale ma gli economisti italiani. Nonostante qualcuno di loro sia di parte, perché sostenitore della bollicina, i dati alla mano sono più che concreti: La birra aiuta l’economia e il benessere del paese!
E’ il risultato emerso dal rapporto “La creazione di valore condiviso del settore della birra in Italia“, realizzato da Althesys (società di consulenza strategica e ricerca) e promosso dall’Osservatorio Birra della Fondazione Birra Moretti. Una splendida notizia che riempie d’orgoglio, chi nel mondo brassicolo ha investito la propria vita.
Ma in che modo la birra aiuta il paese?
Un paese per funzionare bene ha bisogno di un’economia forte. L’economia rappresenta l’organizzazione delle risorse, attuata per soddisfare al meglio i bisogni collettivi o individuali. In sostanza è un meccanismo a catena, che se applicato al meglio fa stare bene sia le persone che lo Stato.
Purtroppo non sempre questo sistema viene applicato al meglio e i risultati portano ad una profonda crisi economia. L’Italia questo lo sa bene! Da qualche tempo infatti la situazione del paese non è delle migliori. La particolare problematica ha influenzato diversi settori produttivi, frenando inevitabilmente sia il progresso economico che la percentuale occupazionale. Ma qualcosa si sta muovendo e l’input della ripartenza economica arriva proprio dal mondo della birra.
La ricerca realizzata da Althesys evidenzia che il valore condiviso della filiera della birra italiana ha contribuito con numeri rilevanti all’economia del paese. E’ stata riscontrata infatti la crescita di tutti i livelli della catena, che ha portato introiti a chiunque abbia collaborato nella produzione brassicola, nonché alle casse dello Stato Italiano.
Il valore condiviso
Il valore condiviso misura le ricadute di un’impresa per il sistema Paese lungo l’intera filiera. Consiste nella somma di ogni anello della catena del valore, del valore aggiunto, dell’occupazione, del contributo fiscale e degli effetti indotti sull’economia. Per ogni fattore si tengono presente le ricadute:
- Dirette: valore aggiunto generato dalla produzione di birra;
- Indirette: valore aggiunto generato dalle fasi a monte e a valle della produzione;
- Indotte: maggiore spesa privata e pubblica generata dalle ricadute dirette e indirette.
Il valore condiviso applicato alla birra, che tiene conto di tutti gli elementi impiegati nella produzione, nel corso del 2018 ha generato un ammontare di 9,2 miliardi di Euro. Cifra che evidenzia la crescita avvenuta in 3 anni (2015-2018) pari al 17%, rappresentando nel 2018 lo 0,52% del PIL italiano.
Una ricchezza condivisa
In tutta la filiera brassicola la crescita è stata rilevante. Ma a beneficiarne maggiormente sono stati gli estremi della catena. In 3 anni aumenta il valore condiviso delle materie prime con un significativo +55% rispetto al 2015. Aumentano gli introiti fiscali del 19,4%, che hanno portato nelle casse dello Stato 4,3 miliardi di Euro. Aumentano anche le accise del 16,7%, passando da 609 milioni a 711 milioni di Euro.
Ma in un paese in cui la politica ostenta con scarsi risultati la diminuzione di tasse e l’aumento di lavoro, il fattore birra centra almeno in parte l’obiettivo. Nel corso del triennio 2015/18, picco della primavera brassicola (fenomeno gastronomico, culturale e socio-economico che segna l’avvicinamento degli italiani al mondo brassicolo), la birra ha creato tanti posti di lavoro. Realtà auspicata da tanti ma attualizzata da pochi!
La macchina innescata ha portato salari per oltre 2,5 miliardi di Euro, offrendo lavoro a più di 90 mila persone che rappresentano lo 0,4% della popolazione italiana impiegata.
Conclusioni
Lo studio offerto dalla Althesys evidenzia aspetti di spessore che non possono e non devono essere sottovalutati. Da troppo tempo infatti lo stivale ha dimenticato gli effetti dello storico Miracolo Economico Italiano.
Ma se la storia è lo spunto per un presente migliore, l’evento di rinascita economica del secondo dopo guerra dovrebbe essere il “pane quotidiano” dei politici che amministrano uno dei paesi più belli al mondo.
Il valore condiviso sulla filiera della birra è un chiaro esempio di un ingranaggio perfetto, in cui tutti i pezzi impiegati traggono giovamento. Non servono strategie politiche o chissà quale trovata. L’Italia avrebbe bisogno di essere valorizzata per ritrovare un benessere condiviso, Stato incluso!
Buona birra a tutti.