Fare birra in casa ormai è diventato semplicissimo e sopratutto alla portata di tutti. Ovviamente esistono diverse tecniche, anche complesse, con le quali è possibile modificare determinati parametri che andranno ad incidere sul risultato finale. Tuttavia quando si è alle prime armi, l’obbiettivo è di fare birra senza grosse difficoltà e complessi calcoli matematici. Quindi come si potrebbe fare birra col minimo impegno ottenendo il massimo risultato? Semplicemente con la tecnica dell’estratto luppolato!
Che cosa serve per fare birra con la tecnica da estratto luppolato?
Per realizzare una buona birra senza intoppi e sopratutto senza grande esperienza alle spalle, l’estratto luppolato è sicuramente la soluzione. E’ una delle tecniche più semplici e più economiche per iniziare a fare birra in casa, in quanto l’occorrente strumentale è veramente irrisorio. Basterà avere:
- Pentola comune con una capienza di almeno 30 lt;
- Kit di fermentazione;
- Kit da estratto luppolato;
- Termometro.
Quali sono i passaggi per fare la birra?
I passaggi per fare birra con l’estratto luppolato solitamente sono riportati all’interno delle istruzioni del kit, in particolare le temperature e la durata di bollitura in pentola. Tutto sommato la tecnica è uguale per ogni birra!
- Prima di aprire il barattolo del kit, è consigliabile scaldarlo in una pentola con un po’ d’acqua. Questo accorgimento renderà il contenuto del barattolo più liquido, agevolando così l’inserimento in pentola.
- In un’altra pentola, inserire 4-5 l d’acqua in cui far sciogliere il quantitativo di zucchero indicato in ricetta. Solitamente l’acqua dovrebbe essere tiepida, tuttavia è bene seguire le temperature riportate sulle istruzioni del kit.
- Quando il barattolo sarà scaldato a dovere, bisognerà aprirlo e versarlo nella pentola dove precedentemente si era diluito lo zucchero.
- Versato l’intero contenuto del barattolo, in teoria non è necessario portare il mosto a temperature elevate. Tuttavia per una maggiore sicurezza, riducendo qualsiasi percentuale di contaminazione, è consigliabile alzare la temperatura del mosto a 78 °C.
- Successivamente il mosto va raffreddato. Nonostante esistano diversi sistemi di raffreddamento, in questa tecnica è sufficiente servirsi di una bacinella oppure del lavello della cucina riempiti con dell’acqua fredda. Immergendo la pentola dentro al recipiente con l’acqua fredda, lo scambio termico abbasserà velocemente la temperatura del mosto.
- Quando il mosto arriverà a una temperatura di circa 30 °C, lo si potrà travasare nel fermentatore (accuratamente sanificato). A questo punto, si potranno fare le dovute aggiunte di acqua fredda fino ad arrivare solitamente a 23 l nel fermentatore.
- Prelevare un campione di mosto e misurare la densità OG. Successivamente inoculare il lievito e mescolare energicamente il mosto con l’ausilio di un mestolo.
- Chiudere il fermentatore, ricordandosi d’inserire il gorgogliatore col relativo sanificante, e attendere l’inizio della fermentazione.
- A fermentazione conclusa (7-14 giorni in base al tipo di birra, valutabile dal gorgogliatore fermo e dalla densità FG che rimane inalterata), travasare la birra nelle bottiglie. In questa fase si procederà anche al priming, che garantirà la tipica bollicina alla birra finita.
- Tappare le bottiglie e lasciarle maturare per almeno 14 giorni.
Che grado alcolico ha la birra finita?
Per determinare il grado alcolico della birra, è necessario effettuare un calcolo. Partendo dai valori di densità si andrà a fare la seguente operazione: (OG-FG)/7,5. Al risultato va aggiunto 0,5, ovvero la gradazione che la birra assume durante la rifermentazione in bottiglia.
Considerazioni
Fare birra in casa con il kit da estratto luppolato, si rivela un’ottima soluzione per chi inizia a muovere i primi passi nel mondo dell’homebrewing. Tuttavia rimane compito del birraio la sanificazione di tutti gli strumenti che entreranno in contatto con il mosto.
Buona birra a tutti.