Con Pasqua alle porte, fremono i preparativi per organizzare al meglio i generosi pranzi e cene, che accompagneranno giorni di puro accanimento calorico. Come in ogni organizzazione, l’imprevisto non è contemplato, quindi oltre alle varie portate che si susseguiranno sulle tavole, bisogna pensare al bere. E visto che di bere si tratta, perché non proporre una buona birra a Pasqua?
Nel corso degli anni la birra ha mutato di gran lunga la sua considerazione, diventando da bevanda rustica e priva di carattere, ad una vera e propria scelta di classe. Ogni tipo di birra sa come trovare il proprio spazio, esaltando e rivalutando abbinamenti che fino a qualche anno fa erano impensabili.
Pasqua essendo una ricorrenza religiosa, viene accostata ad un periodo di festività, in cui sulle tavole avviene la presentazione di ogni tipo di pietanza. Dalla carne al pesce, dalla verdura agli ortaggi, dal dolce al salato. In tutte queste pietanze la birra può avere un suo perché, andando a contrastare sapori ed esaltandone altri.
Ma è importante sapere come esprimere il massimo da ogni birra. Per cui è bene avere un’idea sulle potenzialità di uno stile, per il quale esso possa esaltare con gusto, il piatto a cui si accompagna.
Antipasto
Gli antipasti nel giorno di Pasqua, sono un inno alla creatività. Si possono trovare antipasti sia rustici che delicati. Che siano panificati, formaggi o salumi, è bene accompagnare questi piatti con una birra leggera, che sia rinfrescante ma non scontata. Una birra pulita che faccia da sipario al resto dello spettacolo. È il caso di uno stile Pale Ale inglese, che vanta una giusta leggerezza, mista ad una divertente bollicina. Lasciando attraverso i suoi aromi luppolati, un gusto pulito pronto ad accogliere un’altra pietanza.
Primo
Arriva così la volta dei primi piatti. Che siano sughi o brodi misti a carne, anche in questo caso a tavola non ci si vuole annoiare. La birra che deve accompagnare queste portate deve risultare beverina, ma con un corpo e una morbidezza che accompagni la pietanza, senza stravolgere il gusto. Qui ci si può affidare ad uno stile un pochino più pesante, che abbia una gradazione media. La scelta potrebbe ricadere su uno stile Belgian Blond Ale. È la versione belga della Pale Ale, a cui è stato aumentato il grado alcolico e la corposità.
Secondo
Così la maratona giunge ai secondi. A fare da padrona è la carne (non me ne vogliano i vegetariani). Per accompagnare questi piatti, serve una birra che sia facile da bere ma che abbia un buon grado alcolico. Allo stesso tempo è bene avere una birra che dia pulizia al palato senza stravolgere il gusto selvaggio della carne. La scelta ricade su una birra strong. Una di queste potrebbe essere uno stile Trippel. Una birra beverina, ma non scontata, che nasconde un carico alcolico medio-alto. Per coloro che non vogliono alzare troppo la gradazione consiglio una birra in stile Altbier. Birra tedesca che conferisce un gusto secco e pulito.
Dessert
Si sa, rimane sempre un piccolo spazio per il dolce. Lasciato li nei meandri dello stomaco, che aspetta solo di essere riempito. Tra pastiere e uova di Pasqua, per concludere in bellezza la tavola, ci si deve affidare ad una birra che si accosti bene al dolce. È il caso di una Stout. Birra scura, con una corposità elevata e un grado alcolico medio-alto. Regala note pastose di caffè e cioccolato, che bene si accompagnano ai dolci. Anche lo stile Porter, può dare belle soddisfazioni, con i suoi aromi tostati.
E dopo il caffè?
Arrivati al traguardo! Dopo aver allargato il buco della cintura e scoperto che misteriosamente il pantalone si sia ristretto, arriva il momento dell’ammazza-caffè. Nessun liquore o amaro. Una tavola brassicola, lo dev’essere fino in fondo! È il momento del fiore all’occhiello, e quindi una birra che farà parlare di se. È il momento della birra in stile Barley Wine, che saprà dare la giusta importanza alla festa culinaria. Una birra importante e riflessiva, che potrà innalzare i giusti spunti su tutto quello che si è mangiato. 😉
Alternative
Ovviamente la birra non accompagna solo piatti a base di carne, ma si sposa benissimo anche con pietanze a base di pesce. Per cui se nelle tavole a fare da padrone sia il pesce, l’alternativa sarebbe una birra che non sia eccessivamente corposa ma che abbia un’allegra carbonazione. È il caso di considerare una birra in stile IPA. Uno stile che basa le sue radici sul luppolo e sul suo amaro. Regalando così un contrasto amaricante, che sul finale rilascia un gusto secco e pulito. Stile brassicolo che ben si abbina anche a piatti a base di ortaggi e verdure.
La birra dunque non è più solo una bevanda da pizza o panino. Essa esce fuori dai soliti stereotipi, rompendo gli schemi, e trovando abbinamenti per ogni situazione e per ogni gusto.
Buona Pasqua e buona birra a tutti.