Lo stile Porter: l’antica birra dei facchini

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Stile Porter
Stile Porter

La birra per antonomasia è una bibita briosa, dal classico colore chiaro e una bellissima schiuma bianca. Ovviamente la concezione di questa bevanda è notevolmente cambiata. Questo grazie alla maggiore conoscenza dei vari stili brassicoli, che hanno diversificato le tipologie di birra esistenti. Ma nonostante la crescente cultura birraia, fa un certo effetto vedere una birra dalla colorazione particolarmente scura. Verrebbe da pensare a una bevanda, che di naturale non possiede nulla! In realtà le birre scure non sono una trovata della nuova “tendenza brassicola”. Questo tipo di birre esiste da centinaia d’anni, e tra loro spicca la birra in stile Porter.

Indice

  1. Un po’ di storia…
  2. La birra in stile Porter
  3. Aspetti Organolettici
  4. Accostamenti della birra porter
  5. Considerazioni

Un po’ di storia…

La birra porter trova le sue origini nella Londra del XVIII secolo. Era una bevanda povera, in quanto nata da una miscela di birre più raffinate. Il basso costo e l’apporto calorico la rendevano la bevanda perfetta per gli operai e gli scaricatori di porto, che all’epoca popolavano le sponde del Tamigi. La particolare preferenza di questi lavoratori, fu determinante nell’appellativo con cui venivano identificate queste birre (Porter dall’inglese significa facchino).

Arthur Guinness
Arthur Guinness

Venne proposta per la prima volta nel 1722 dal birraio Ralph Harwood, che s’ispirò al miscuglio tanto apprezzato dalla classe operaia londinese. Era noto infatti, come i lavoratori londinesi avessero l’usanza di preferire una miscela (preparata al momento) costituita da tre birre diverse. Il mix era composto da una birra poco fermentata, una più invecchiata e una più raffinata. La trovata di Harwood fu quella di preparare il mix per essere spillato direttamente, senza la necessità di miscelarlo al momento.

Presto l’invenzione di Harwood riscosse un particolare successo, tanto che l’imprenditore irlandese Arthur Guinness nel 1776 avviò la prima produzione su larga scala. In poco tempo la produzione si estese ai vari birrifici inglesi, per poi espandersi anche fuori dai confini anglosassoni. Infatti la particolare caratteristica di non necessitare un periodo di fermentazione per essere commercializzate, portò le porter a diffondersi velocemente. La produzione si allargò a tutto il nord Europa, in particolare sul Baltico, dove in precedenza veniva solo importata.

Nel corso della storia le birre porter dovettero affrontare una serie di difficoltà, le quali portarono a una graduale cessazione della produzione. Il fermo si ebbe principalmente durante il periodo delle guerre mondiali. L’aumento dei prezzi e la carenza dei cereali resero difficoltosa la produzione, che fu destinata al conseguente collasso.

Cessati i conflitti mondiali, il periodo che caratterizzò la rinascita del dopoguerra non incentivò la produzione, che rimase immutata. La ripresa si ebbe solo negli anni ottanta, grazie ad alcuni birrifici che iniziarono nuovamente la produzione e il commercio. In poco tempo il mercato restituì i risultati sperati, e le birre porter ottennero il dovuto prestigio.

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La birra in stile Porter

Oggi la birra Porter non è più il derivato di altre birre. Essa fa parte di uno stile ad alta fermentazione, che racchiude proposte dai gusti molto particolari. Caratterizzato da un cospicuo utilizzo di malti tostati, il suo sapore riaffiora note torrefatte di caffè. Nella colorazione scura, racchiude un carattere forte che richiama il malto, il cioccolato e l’affumicato.

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Dal territorio inglese presto si diffusero ad altre nazioni, le quali ne personalizzarono il gusto e il carattere. Oggi è possibile trovare diverse versioni di birre porter che, ispirandosi allo stile britannico, mutano in tonalità più o meno scure e caratteri più o meno intensi. Ma per definire al meglio i connotati dello stile Porter originario, è opportuno affidarsi alle linee guida del BJCP.

Aspetti Organolettici

Aspetto

Malti per birra porter

Le tonalità delle birre appartenenti allo stile Porter vanno dal marrone chiaro al marrone scuro. Spesso, se osservate alla luce, è possibile intravedere riflessi color rubino. La schiuma che ha una buona tenuta, possiede una colorazione variante dal bianco sporco al marrone chiaro.

Aroma

L’aroma che richiama il malto, potrebbe avere sentori riconducibili al cioccolato. Inoltre è possibile avere caratteri di malto non tostato, che supportano sentori di caramello, pane, nocciola e toffee. Le note di luppolo e gli esteri fruttati sono moderati oppure assenti. Il diacetile è basso o assente.

Gusto

chicchi di caffè

Il gusto rispecchia l’aroma. In esso si percepisce un sapore di malto, spesso arricchito da un particolare richiamo al caramello, alla nocciola e al mou. Può includere sentori secondari che ricordano il caffè, la liquirizia, il biscotto e il tostato. Non dovrebbe avere un particolare carattere arrostito o bruciato, nonostante le quantità di malto tostato contribuiscono a un’amara complessità di cioccolato.

Il sapore del luppolo inglese non viene particolarmente esaltato. L’amaro invece va a bilanciare il sapore da leggermente maltato a leggermente amaro. Solitamente il sapore è piuttosto attenuato, nonostante esistano versioni più dolci. Il diacetile dovrebbe essere moderatamente basso oppure assente, mentre gli esteri sono piuttosto moderati o bassi. Il corpo varia da leggero a medio, racchiudendo una carbonatazione medio alta. Il grado alcolico è compreso tra i 4-7 %vol.

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Accostamenti della birra porter

accostamenti col cibo

L’abbinamento delle birre in stile porter non è semplice! Il problema nasce sopratutto dal carattere mutevole che può essere sia forte e intenso, che aromatizzato.

Nonostante la difficoltà nell’accostare le pietanze al gusto particolare di queste birre, si riscontra un buon feeling con carni rosse, pesce e formaggi dolci.

Per quanto riguarda i desserts, con lo stile porter si sfonda una porta aperta. In particolare il gusto deciso e torrefatto tende a esaltare il dolce, lasciando un appagamento papillare. Un po’ come il caffè sul cornetto! 😉

Un aspetto importante riguarda la temperatura di servizio, che non deve mai essere troppo fredda. Tendenzialmente si serve intorno ai 10-15 gradi, in quanto conserva meglio le proprie caratteristiche organolettiche.

Considerazioni

Le birre in stile porter sono caratterizzate da una complessa struttura organolettica, che gioca tra sopori intensi e lineamenti morbidi. Fondamentalmente possiedono un grande equilibrio che si bilancia tra accenni tostati e richiami maltati, in cui l’amaro del luppolo fa da paciere.

Tuttavia in un bicchiere di porter si può intravedere qualcosa che va oltre la semplice bevanda. Una bibita che diversi secoli fa era considerata il fanalino di coda del processo brassicolo, oggi è diventata un esempio di complessità birraia apprezzata dai veri intenditori di tutto il mondo.

Come la storia della birra insegna: il tempo affina l’essenza delle “cose”. In questo senso, lo birra porter è stata e continua a essere un ottimo esempio!

Buona birra a tutti.

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