E’ da un po’ di tempo che ne parliamo, perché tra sogno e realtà, pretendiamo che la birra indossi anche le vesti del tricolore. Desideriamo ardentemente che questo prodotto, così unico e prezioso, possieda tra le sue bollicine il riconoscimento del raffinato Made in Italy, incentivato oltretutto dai tanti consensi ottenuti da un aumento esponenziale dei consumi di birra. Per cui quale miglior modo di raffigurare un prodotto italiano se non con ingredienti pregiati altrettanto italiani? Arriva ufficialmente il marchio di qualità Luppolo italiano!
Luppolo italiano, il marchio di qualità Made in Italy
E’ quanto comunica il Ministero dello Sviluppo Economico, e quanto si apprende dall’ALI (Associazione Nazionale Luppoli d’Italia). “Finalmente vi possiamo presentare ufficialmente il nostro marchio di qualità luppolo italiano, registrato dal Ministero dello Sviluppo Economico – scrive sui social l’associazione -. Il marchio riguarda i luppoli prodotti dai nostri luppoleti associati, attualmente 9 in diverse regioni italiane e potrà essere applicato anche ai prodotti che lo utilizzano come birra, conserve ed altri trasformati. Una buona notizia nel 2020“.
L’Associazione Nazionale di produttori e trasformatori di luppolo italiano, che vede alcuni volti noti del settore come Dario Cherubini e Silvia Amadei rispettivamente Presidente e Vice Presidente, raccoglie attualmente 9 luppoleti sparsi tra Lazio, Basilicata, Abruzzo, Liguria ed Emilia Romagna. Lo scopo è chiaro: promuovere e valorizzare il luppolo di qualità, elevando di conseguenza il Made in Italy di questo pregiato fiore.
In questo senso dunque, la creazione di un marchio di qualità assume un grande significato. Un significato che valorizza non solo la tradizione birraia italiana, ma apre finalmente lo scenario patriottico su una bevanda che abbiamo guardato sempre da lontano.
Ma non si tratta solo di birra! Questa notizia evidenzia ulteriormente l’attaccamento a un settore che, nonostante il fermo imposto dal Covid19, vuole a tutti i costi rialzarsi, riprendendo di fatto la gloriosa crescita che ha caratterizzato gli ultimi 10 anni. Un entusiasmo ostentato anche da altre iniziative che, rivalutando intere zone della nostra penisola, hanno disegnato nuove prospettive potenziando una filiera dall’immenso valore occupazionale.
Buona birra a tutti.