Ci ritroviamo ancora una volta con l’Italia blindata, avvinghiata in una morsa che ormai inizia a essere troppo stretta. La terza ondata del Covid-19 spinge il Governo a prendere duri provvedimenti in previsione del periodo pasquale, che limiteranno di fatto persone e attività commerciali. Sembra una storia già vista, infatti, l’attuale manovra ricorda le azioni del precedente Governo durante il periodo natalizio. Tuttavia questa volta a capo dell’esecutivo ci sarà Mario Draghi e le speranze che gli italiani ripongono in lui non sono di certo poche. Per l’appunto, tra le novità pensate dall’attuale Governo c’è il nuovo Decreto Sostegno da 32 miliardi di Euro, al varo entro la fine di questa settimana, in cui si auspica che gli aiuti previsti arrivino in modo concreto e adeguato alle categorie più penalizzate, tra le quali si annovera anche la filiera brassicola artiginale.
Perplessità e speranze sul nuovo Decreto Sostegno
Unionbirrai, l’Associazione dei piccoli birrifici indipendenti, è molto attenta al clima d’incertezza che verte sulla filiera brassicola artigianale. Situazione in cui la stessa Associazione non nasconde la preoccupazione alle numerose indiscrezioni contrastanti sulla bozza del nuovo Decreto Sostegno.
La birra artigianale italiana, infatti, rischia di subire l’ennesimo devastante colpo. Questo, se gli aiuti e la modalità di calcolo delle perdite del nuovo decreto saranno inadeguate rispetto al calo di fatturato del settore brassicolo artigianale. Un comparto completamente dimenticato dai precedenti decreti nonostante rappresenti un’eccellenza del made in Italy.
Conforta tuttavia il Ministero dello Sviluppo Economico, il quale smentisce le prime notizie che parlavano del calcolo dei ristori sulla base della perdita di fatturato nelle mensilità di gennaio e febbraio.
Sostegni adeguati alle perdite del 2020 rispetto al 2019
“Dall’inizio della pandemia abbiamo sempre dialogato con i tavoli istituzionali per portare alla loro attenzione le nostre esigenze, i danni subiti in perdita di prodotto e il calo di fatturato – ha commentato Vittorio Ferraris, direttore generale Unionbirrai -. Parallelamente abbiamo lavorato per creare nuove opportunità tattiche sul breve termine e strategiche sul lungo termine, monitorando costantemente le problematiche fiscali e doganali, supportando tutti. Le notizie contrastanti in merito al Decreto Sostegno ci preoccupano, perché si rischia nuovamente che venga penalizzato un comparto che per un anno intero ha subito drastici cali di fatturato.“
Ovviamente per avere la certezza sugli effettivi provvedimenti del Decreto Sostegno bisognerà attendere il testo ufficiale. Testo nel quale Unionbirrai si augura che, oltre al superamento dei criteri legati al codice Ateco, le modalità di accesso ai contributi si rivelino utili ad aiutare il settore.
Settore provato dalle restrizioni imposte agli esercizi di somministrazione, che da circa un anno si ritrova a fare i conti con grossi cali di fatturato. Un comparto retto solo grazie agli stessi produttori, fortemente motivati a superare la crisi, e sostenuto dagli sforzi di ristoratori e publican che hanno saputo adeguarsi e reinventarsi. Tuttavia una parte del merito va anche ai fedeli consumatori di birra artigianale che, per fortuna, non hanno rinunciano al bere di qualità.
“Siamo sollevati che il Mise abbia smentito la base bimestrale per il calcolo dei ristori. Auspichiamo, quindi, che i risarcimenti previsti siano effettivamente definiti sulle perdite dell’intero anno 2020 rispetto al 2019 – ha proseguito Ferraris -. Noi comunque non ci fermiamo. Continueremo a dialogare con le istituzioni per far sentire la voce della categoria, creando iniziative che possano aiutare il comparto a risollevarsi moralmente ed economicamente.“
Fonte Unionbirrai.
Buona birra a tutti.