L’emergenza sanitaria ha segnato una spaccatura col modus operandi di un tempo, evidenziando le debolezze di un sistema economico troppo statico e obsoleto. Il disastro economico non ha risparmiato nemmeno il mondo della birra artigianale, con ripercussioni che hanno portato al collasso l’intera filiera del canale Horeca. Con la chiusura dei locali si è fermato il canale principale di vendita della birra artigianale. Di conseguenza i consumatori hanno preferito gli acquisti online e le proposte presenti nella GDO. Questo ha costretto i birrifici ad attrezzarsi con e-commerce e piattaforme dedicate, mentre a causa delle difficili dinamiche con la GDO poco è stato fatto. Per cui i produttori inseriti nella GDO hanno continuato a vendere, mentre gli altri hanno fatto i conti con lo stop dell’Horeca. Tutto ciò ha spinto Unionbirrai a considerare concretamente la GDO come una grande opportunità, che possa spianare la strada alla birra artigianale in Italia.
L’accordo tra Unionbirrai e GDO
Finalmente arriva l’annuncio di un accordo tra Unionbirrai e Aspiag Service, la società del marchio Despar per l’Emilia Romagna e il Triveneto. Grazie a questa cooperazione, gli scaffali dei supermercati appartenenti al gruppo proporranno accogliere le birre dei birrifici regionali.
L’iniziativa di Despar – spiega Simone Monetti, Segretario Nazione di Unionbirrai – ha trovato immediatamente il supporto operativo di Unionbirrai che, come Associazione di Categoria dei Piccoli Produttori Indipendenti e non solo, in questo difficile periodo è attiva nel sostegno alle proprie aziende associate.
La collaborazione ha preso inizio il primo di giugno, coinvolgendo diversi birrifici:
- Quattro dell’Emilia Romagna (Biren, Noiz, Oldo, Toccalmatto);
- Tre del Friuli Venezia Giulia (Dimont, Forum Iulii, La Birra di Meni);
- Tre del Veneto (Barch, Labi, Monte Baldo);
- Uno del Trentino Alto Adige (Monpier).
I birrifici che hanno risposto all’iniziativa – prosegue Simone Monetti – troveranno certamente nei punti vendita Despar quella visibilità a volte difficile da ottenere per i piccoli artigiani della birra e quindi una importante opportunità di fare conoscere le proprie birre artigianali con tutte le loro specifiche peculiarità a un pubblico sempre più vasto che, ne siamo certi, apprezzeranno l’ampliamento dell’offerta brassicola sugli scaffali anche a livello territoriale.
Sostenere i micro-birrifici artigianali – aggiunge Federica Trevisan, Category Manager Bevande di Aspiag Service – significa dare valore all’eccellenza, ad alcune tra le realtà più rappresentative dei territori che ci ospitano. Noi di Aspiag Service siamo da sempre molto sensibili a questa tematica e vogliamo dare l’opportunità alle piccole imprese locali di poter utilizzare il nostro canale di vendita per farsi conoscere e raggiungere sempre più clienti, soprattutto in un momento complicato come questo. Ogni marca di birra verrà commercializzata nei punti vendita della regione in cui viene prodotta, così i clienti potranno scoprire le eccellenze tipiche del proprio territorio.
Considerazioni
Sicuramente ancora molto dovrà essere fatto per rendere la Grande Distribuzione un posto accogliente alle caratteristiche della birra artigianale. Tuttavia l’accordo tra Unionbirrai e GDO equivale ad un primo approccio che potrebbe dare il via libera in questo grande settore.
Naturalmente bisognerà valutare, attraverso indagini di mercato, se questo progetto possa rappresentare una valida alternativa commerciale. Bisognerà sopratutto stabilire se la gente è pronta ad apprezzare un prodotto “diverso” dalla birra industriale, con esigenze e costi decisamente differenti.
Si tratta ovviamente di un blocco culturale e organizzativo, che potrebbe essere superato col dialogo tra produttori e distributori. Solo attraverso la giusta simbiosi tra questi due anelli della filiera si potrà arrivare al cliente, coinvolgendolo ad entrare nel mondo delle birre artigianali frutto del territorio in cui viviamo.
Buona birra a tutti.